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A Gedda vertice alleati Usa per fronte comune contro Isis

Arabia Saudita in prima linea, prepara barriera su confine Iraq

09 settembre, 17:33

(ANSAmed) - ROMA, 9 SET - Vertice giovedì prossimo a Gedda, in Arabia saudita, tra gli Usa ed i suoi alleati tra i Paesi musulmani per fare fronte comune contro la minaccia dell'Isis.

Ad annunciarlo oggi, citata da vari media, l'agenzia ufficiale Saudi Press Agency.

Fra i partecipanti vi sono l'Egitto, la Turchia, la Giordania, l'Iraq, il Libano ed i sei Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo: oltre a Riad anche il Bahrein, gli Emirati Arabi Uniti, il Kuwait, l'Oman e il Qatar. Prevista la presenza del Segretario di stato Usa John Kerry, atteso da domani ad Amman e nella regione per costruire l'alleanza internazionale guidata dagli Usa contro i jihadisti dell'Isis, nell'ambito del piano in tre fasi annunciato da Obana, che prevede un impegno di almeno tre anni. Per questo piano, già avviato con i bombardamenti aerei americani sulle postazioni jihadiste in Iraq, gli Usa contano sull'aiuto non solo degli alleati Nato e del Golfo, ma anche di altri Paesi come Giordania, l'Egitto e indirettamente anche dell l'Iran, già impegnato ad aiutare le forze curde irachene.

Re Abdallah di Giordania, che oggi ha ospitato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, ha sottolineato l'esigenza di una coalizione internazionale per combattere l'Isis. "Le sfide nella regione richiedono sforzi a livello regionale e internazionale per affrontarle - ha detto in un comunicato - al fine di combattere i gruppi terroristi". Il re giordano ha anche ribadito la richiesta alla comunità internazionale di sostenere gli Stati confinanti della Siria che ne accolgono i rifugiati.

In un recente vertice al Cairo i Paesi della Lega Araba hanno raggiunto un accordo per "fronteggiare" compattamente le milizie jihadiste dell'Isis. E ad ospitare l'importante vertice di dopodomanni sarà appunto l'Arabia saudita, che si sente particolarmente minacciata dall'Isis anche per i suoi 900 km di confine con l'Iraq. Proprio da qui si temono infiltrazioni di elementi jihadisti, tanto che il sovrano di Riad ha annunciato la costruzione di una barriera a cinque strati lungo la linea di frontiere. Si prevede l'impiego di strumenti a raggi infrarossi, fibre ottiche, radar, decine di posti di osservazione e migliaia di soldati dislocati sul terreno per bloccare e interrogare sul posto, in apposite strutture, tutti i sospetti, anche di altre attività illecite, intercettati al confine.

(ANSAmed).

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