"Il mix linguistico e le nostre sonorità - spiega Nabil alle studentesse velate e agli studenti (molti in galabeya) che affollano il teatro in due settori separati della stessa enorme sala - nascono dal desiderio di creare un ponte tra culture diverse, evidenziare gli elementi che ci uniscono rispetto a quelli che ci dividono, lavorare insieme per un mondo meno dilaniato da tensioni e incomprensioni". Applausi, fischi di entusiasmo, e perfino un ringraziamento a scena aperta di un giovane che sale sul palcoscenico all' improvviso e chiede il microfono al cantante, sembrano sottolineare l'interesse per una musica insolita e caratterizzata da suoni insieme antichi e moderni.
Nata a Bari nel '97, Radiodervish celebrerà i suoi vent'anni con un concerto al teatro Petruzzelli il 10 aprile, raccontano Salameh ed il cofondatore, Michele Lobaccaro, mentre il 4 febbraio, sempre in Puglia, ripresenteranno ''Le mille e una notte'', uno spettacolo realizzato con il Teatro delle Ombre di Silvio Gioia. Nel patrimonio del gruppo, tutto mirato a realizzare collegamenti ideali per un 'Cantautorato mediterraneo' - quanto mai opportuno in un momento segnato dalle tante sciagure dei migranti - un cd con Franco Battiato (Amara terra mia), lo spettacolo ''In search of Simurgh'' (ispirato alle poesie del mistico sufi persiano Gialal al Rumi, una serata con l'attore Giuseppe Battiston, concerti a Beirut, a Bruxelles, ad Atene, all'Olympia di Parigi, all'Opera House del Cairo. In Bandervish hanno tentato anche il singolare esperimento musicale di miscelare suoni delle processioni pugliesi con i canti sufi delle strade di Gerusalemme e Beirut e citazioni da Ennio Morricone e dall''usignolo' egiziano, Oum Khalsoum, un'istituzione canora per il mondo arabo.