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Cinema: a Tetouan italiani incontrano Mediterraneo

Luchetti, Cotroneo e De Lillo,film ci mostrano come siamo vicini

26 marzo, 10:04

(di Patrizio Nissirio) (ANSAmed) - TETOUAN (MAROCCO), 26 MAR - Il cinema mediterraneo si confronta, per il 18/o anno consecutivo, al Festival di Tetouan, in Marocco, un paese che si conferma crocevia culturale anche in tempi di fermenti e cambiamenti politici, scossoni qui meno traumatici che altrove. Fermenti che il cinema, come poche altre forme di comunicazione sa raccontare. Questo centro celebre per la sua antica ed intricata Medina - patrimonio mondiale dell'umanità - e per le culture che la attraversano (oltre a quella araba, la spagnola e la francese, con tutte e tre le lingue diffusissime), ha ospitato la serata inaugurale al grande cinema Avenida, in stile Belle Epoque, presentando un ricco programma. La premiazione - in concorso ci sono due film italiani, La kriptonite nella borsa di Ivan Cotroneo e Io sono lì di Andrea Segre - ci sarà il 31. Uno dei protagonisti è sicuramente l'italiano Daniele Luchetti, a cui il festival di Tetouan ha consegnato un premio e tributato un omaggio. Un regista che fa parte di una pattuglia italiana, portata qui in Marocco da MedFilm Festival di Roma, composta da Ivan Cotroneo e dalla cineasta napoletana Antonietta De Lillo, ideatrice del film 'partecipato' Il pranzo di Natale (realizzato con contributi 'corali', cortometraggi di professionisti dell'immagine ma anche da gente comune). Tre registi molto diversi che si confrontano con l'effervescente cinema della 'sponda sud', che viaggia in parallelo con le primavere arabe (il festival fa omaggio quest'anno alle aspirazioni democratiche della Siria).

Un essere mediterranei comune, ma che viene raccontato in modi molto diversi. "I cineasti dell'area mediterranea hanno una grande possibilità con la rete e con l'evoluzione tecnologica, anche in termini di distribuzione - dice la De Lillo - Dobbiamo approfittare dell'innovazione per rappresentare la nostra epoca.

Penso sia interessante, anche per come si è evoluta la primavera araba, con la sua comunicazione diffusa, la mia idea di un film fatto da tante persone. Per me ci dev'essere l'idea mediterranea di appartenenza: non uno di fronte all'altro. E' un'opportunità di condivisione. Registi italiani come Vincenzo Marra hanno mostrato questo atteggiamento in Tornando a casa, ovvero il rispecchiarsi: siamo uguali, uniti e condividiamo quelle cose.

E' una buona occasione per frequentarci".

Per Ivan Cotroneo "questo è un bell'incontro. Ci sono troppe poche occasioni come questa, e per me è particolarmente emozionante, perché una delle prime volte che faccio vedere il mio film all'estero. Avere possibilità di confrontarsi con altri cineasti del mediterraneo, confrontarsi con i loro problemi, i diversi modi di fare cinema, è un'occasione molto importante, non solo per la visione di film che non arrivano sui nostri schermi, ma anche per parlare con le persone. Io sono napoletano, una città intrinsecamente mediterranea: parliamo una lingua comune. Ho fatto lo sceneggiatore per le Mine vaganti di Ferzan Ozpetek, un regista totalmente immerso in una cultura che va oltre i confini. Abbiamo girato a Istanbul, luoghi dove una volta superato il folklore scopriamo cose che ci appartengono".

Cotroneo ricorda che ha lavorato con Luchetti per un film fortemente mediterraneo, Dillo con parole mie, ambientato in un'isola greca. E per Luchetti, "a noi di queste cinematografie arriva pochissimo. Non c'é distribuzione di film se non sono americani o francesi. Solo ai festival ci si rende conto delle comunanze, certe sensibilità si assomigliano, anche se le dinamiche narrative sono diverse. Anche il cinema italiano si vede poco all'estero, 3-4 film all'anno. E all'estero si pensa che quel poco che vede sia tutto il cinema italiano, o che sia tutto così. L'immaginario internazionale è colonizzato dagli americani. Col tempo, con internet spero si apra il mercato internazionale. I nostri film possono parlare all'estero: ho mostrato La nostra vita a immigrati in Francia, si riconoscevano nelle dinamiche del lavoro, nelle scorrettezze di fondo, in una realtà fuori dallo Stato".(ANSAmed). NS/ S0B QBXB
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