''Abbiamo la sensazione che quest'anno segni una nuova partenza'' ha detto il segretario generale, Fatallah Sijilmassi, il cui principale impegno ''e' quello di prendere i progetti 'targati' Upm e assicurarne il finanziamento e la messa in opera''. ''Siamo impegnati a questo scopo - ha aggiunto il segretario dell'Upm - e oggi i tre 'progetti faro' piu' avanzati sono quello dell'autostrada del Maghreb, che collega Casablanca a Tunisi, il dissalatore a Gaza e la piattaforma logistica Logismeta, per far si' che la circolazione di merci nel Mediterraneo sia la piu' competitiva possibile per le imprese''.
Il vuoto politico dell'Unione per il Mediterraneo non significa che la creatura sia destinata per forza al fallimento. Ma il rischio e' comunque dietro l'angolo: secondo Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo, nell'Ue si sta riaffacciando una ''volonta' di rinazionalizzazione'' e allo stesso tempo ''in nessun'altra regione del mondo c'e' un'integrazione cosi' debole come nel Sud del Mediterraneo''. Per Schulz, attualmente alla guida dell'Assemblea parlamentare dell'Upm, i governi dei 43 paesi dell'Unione per il Mediterraneo ''non fanno nulla, per questo serve che qualcuno faccia qualcosa: noi ci mettiamo la buona volonta' e facciamo piccoli passi, i nostri mezzi sono limitati''. ''Possiamo concentrarci su qualche 'progetto faro' - ha aggiunto Schulz - e anche se e' poca cosa, e' sempre meglio di niente''. Nessun summit di alto livello in vista quindi, solo un forum per promuovere il dialogo fra i cittadini delle due sponde. ''Sara' un grande forum per il dialogo - ha spiegato il presidente di turno dell'Assemblea dell'Upm - perche' la cosa piu' importante e' far conoscere meglio le due sponde fra di loro, c'e' grande ignoranza''. Questa ''grande conferenza'' si terra' a Marsiglia, nella seconda meta' del 2012 o nella prima meta' del 2013, organizzata dalla Fondazione Anna Lindh.
(ANSAmed).