''I greci hanno scelto, rispettiamo la loro scelta democratica in pieno e confidiamo che i risultati delle elezioni consentano la rapida formazione di un governo'', scrivono il presidente Ue Herman Van Rompuy e quello della Commissione Jose' Barroso, mentre i leader dell'Euro riconoscono gli ''sforzi considerevoli'' del popolo greco e assicurano ''sostegno'' nel processo di risanamento del bilancio. Ma chiedono anche la formazione rapida del nuovo governo, e solo successivamente la Troika tornera' ad Atene per valutare i progressi fatti sul fronte dei conti. Da parte sua il Fondo Monetario Internazionale si e' detto pronto a impegnarsi con il nuovo governo greco.
Intanto, a dimostrare che la Germania resta al fianco della Grecia, la cancelliera tedesca Angela Merkel chiama il vincitore Antonis Samaras, leader di Nea Dimokratia, per chiedergli di rispettare gli obblighi. Mentre il socialista Francois Hollande telefona al leader del Pasok Evangelos Venizelos per parlare del calendario del nuovo governo e forse spingere per la rapida formazione della coalizione.
Anche la Casa Bianca vuole assicurarsi che la Grecia non precipiti di nuovo nel caos: ''Ci auguriamo che le elezioni portino velocemente alla formazione di un nuovo governo'', fa sapere l'amministrazione Obama, convinta che sia ''nell'interesse di tutti che la Grecia resti nell'area euro rispettando gli impegni alle riforme''. E per questo gli Usa assicurano anche tutto il sostegno necessario. Immediata la risposta di Samaras, alla Cnbc: ''Siamo ancorati all'euro'', ha dichiarato.
La Germania, in particolare, apre ad una revisione sulla tempistica delle riforme di Atene, purche' non si tocchino i contenuti. Mentre exit poll e prime proiezioni sembravano gia' delineare un risultato favorevole a Nea Dimokratia e' stato il ministro degli esteri tedesco, Guido Westerwelle, a fare le prime aperture. La Germania, dice, e' pronta ad essere ancora solidale. E ricorda che il suo paese ha gia' aiutato Atene con circa 40 miliardi. ''Si potrebbe anche dire grazie'' aggiunge.
Ed in precedenza aveva definito ''decisivo che in Grecia sia costituito un governo a favore dell'euro''. Aggiungendo che ''nessuno puo' fermare qualcuno che vuole andarsene'', aveva pero' confermato la disponibilita' a fare concessioni (''Posso ben immaginare che si riparlera' dell'arco temporale'' delle riforme) ma sottolinea che ''quello che non possiamo accettare e' che gli impegni conclusi siano considerati nulli''. (ANSAmed)