Era stato in particolare il patriarca di Cilicia degli Armeni, Nerse Bedros XIX Tarmouni, a dire esplicitamente nei giorni scorsi di temere per il viaggio del Papa. "Quello che accade in Siria crea una situazione veramente grave che potrebbe avere delle ripercussioni sulla vita politica in Libano e impedire la visita del Santo Padre nel Paese, il che sarebbe davvero un danno", aveva dichiarato il patriarca armeno-cattolico al canale francese della Radio Vaticana. Il presule aveva anche deplorato il rapimento di decine di immigrati siriani in Libano da parte del potente clan sciita dei Miqdad, vicino a Hezbollah, per reazione al sequestro di un proprio membro in Siria. Le parole di Tarmouni sulla possibilità di un annullamento della visita del Papa per la situazione politico-militare nella regione sono state però definite "opinioni personali" da padre Abu Kasem, direttore del Centro d'informazione cattolica libanese. "Noi ci prepariamo per accogliere il Papa come se la sua visita fosse domani", ha detto al sito arabo Elnashra. "Tutti i preparativi sono in pieno svolgimento come previsto e tutti i responsabili delle Chiese locali, del Comitato dei ministri e altri organismi, lavorano intensamente per garantire la piena riuscita della visita del Pontefice", ha spiegato padre Kasem, aggiungendo che "il Santo Padre sarà tra noi nei luoghi previsti e nelle date previste".
Dello stesso tenore le dichiarazioni di ieri rilasciate a un canale dell tv libanese da mons. Camille Zaidan, arcivescovo maronita di Antelias e diffuse anche da Elnashra. L'annullamento o il rinvio del viaggio di Benedetto XVI sono eventualità che non sono mai state prese in considerazione. E anche sul piano della sicurezza dell'illustre ospite, ha garantito il presule, è tutto preparato e sotto controllo e al riguardo non esiste nessun problema.(ANSAmed).