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Libano:governo Beirut,sì a negoziazione liberazione Abdallah

Condannato a ergastolo, da 28 anni in carcere per terrorismo

30 gennaio, 17:42

(ANSAMed) - Beirut, 30 GEN - Dopo due settimane di sit-in permanente di fronte alla sede dell'ambasciata francese a Beirut, attivisti che chiedono la liberazione di un libanese in carcere a Parigi da 28 anni per aver ucciso un diplomatico israeliano e un militare americano, hanno ottenuto dalle autorità libanesi l'assicurazione che queste tenteranno di negoziare con la controparte francese la scarcerazione dell'uomo. George Abdallah, 61 anni, cristiano e originario del nord del Libano, è per gli Stati Uniti e Israele un terrorista. Membro allora di un gruppo di resistenza anti-israeliano noto come le Fazioni armate rivoluzionarie libanesi, dopo esser stato arrestato nel 1984, Abdallah era stato riconosciuto colpevole e condannato all'ergastolo nel 1987 dalla giustizia francese per aver partecipato all'uccisione nel gennaio del 1982 del sottotenente Charles Ray, assistente dell'addetto militare Usa presso l'ambasciata a Parigi, e tre mesi dopo dell'uccisione del numero due dell'ambasciata israeliana nella capitale francese, Yakoov Bar-Simantov. Due settimane fa, il tribunale di Parigi aveva concesso ad Abdallah la libertà a patto che fosse espulso dalla Francia. Già in passato la giustizia francese si era espressa in tal senso ma la decisione era stata poi respinta in appello. La campagna internazionale per la liberazione di Abdallah, dopo anni di insuccessi, è riuscita questa volta a esercitare maggior pressione sulle autorità di Beirut con un raduno permanente senza precedenti inscenato sulle aiuole antistanti l'ingresso del super-fortificato compound diplomatico francese che si erge lungo via Damasco, nel centro moderno di Beirut. Il governo libanese ha infatti accettato di coordinare gli sforzi con la controparte francese per ottenere la liberazione di Abdallah, che da tempo ha espresso il desiderio di lavorare come insegnante nelle scuole del suo Paese. In particolare, le autorità di Beirut hanno inserito il dossier di Abdallah nel più ampio faldone riguardante la liberazione di dieci libanesi catturati da ribelli siriani e da mesi detenuti in un luogo sconosciuto a nord di Aleppo. Secondo l'ambasciatore americano a Parigi, Charles Rivkin, "la sentenza più giusta per i gravi crimini commessi da Abdallah è l'ergastolo. C'è una legittima preoccupazione che Abdallah continui a rappresentare un pericolo per la comunità internazionale se dovesse tornare in libertà". Soddisfatti a metà, gli attivisti libanesi affermano che per il momento smantellano il sit-in di Beirut ma si sono dati appuntamento per un'altro raduno il 28 febbraio, quando è prevista un'altra udienza a Parigi sul caso di George Abdallah.

(ANSAMed).

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