L'avvio ai lavori, che dureranno 18 mesi con un investimento di un milione di euro, e' stato dato oggi durante una cerimonia dal ministro della Cultura libanese, Raymond Araygi, il direttore generale della Cooperazione italiana, Giampaolo Cantini, e l'ambasciatore italiano in Libano, Giuseppe Morabito.
I sotterranei del Museo, ha ricordato Araygi, sono chiusi dal 1975, cioe' dallo scoppio delle ostilita', destinate a durare fino al 1990. L'iniziativa finanziata dall'Italia comprendera' l'elaborazione di un nuovo progetto per gli ambienti, la selezione delle vetrine espositive, il sistema di illuminazione, i percorsi di visita, gli strumenti per la presentazione e la disposizione dei reperti archeologici.
L'esposizione presentera' oggetti funerari scoperti in Libano, alcuni dei quali mai mostrati al pubblico, che vanno dal periodo preistorico fino a quello dei Mamelucchi (XIII-XVI secolo). Tra i reperti principali, la piu' grande collezione al mondo di sarcofagi antropomorfi e gli affreschi romani della Tomba di Tiro, una camera funeraria con vari loculi trasportata dalla citta' nel sud del Libano al Museo nel 1939 e restaurata in anni recenti sempre con i finanziamenti della Cooperazione italiana.
Il progetto fornira' inoltre le risorse per le attivita' di documentazione, inventario, presentazione e promozione per la collezione funeraria che consentiranno l'assunzione temporanea di giovani professionisti locali.
"Il valore del patrimonio culturale libanese e il ruolo che la cultura puo' svolgere nello sviluppo sostenibile di questo Paese - ha detto Giampaolo Cantini durante la presentazione odierna - sono certamente tra le ragioni che inducono costantemente il governo italiano ad essere un partner di primo piano in simili iniziative". (ANSAmed)