(ANSAmed) - ROMA, 3 LUG - Per la prima volta la musica araba
si presenta al grande pubblico italiano. In una rubrica del
programma UnoMattina, in onda su Rai Uno, il giornalista e
conduttore siriano Naman Tarcha introduce i telespettatori ai
miti della canzone mediorientale, artisti che fanno parte della
storia e della vita dei paesi del vicino oriente, ma quasi
sconosciuti in Italia.
La carrellata non poteva cominciare che da Fairuz, libanese,
considerata da molti la più importante cantante contemporanea
araba, e conosciuta, per la sua voce, come "l'ambasciatrice
presso le stelle". "E'nata nel 1935 e la sua popolarità è
cominciata negli anni cinquanta. Ma anche oggi non esiste un
bambino o un giovane arabo che non la conosca", spiega Tarcha ad
ANSAmed. Nel mondo arabo è associata al mattino, all'inizio
del giorno, perchè alla gente "piace ascoltare le sue canzoni,
così melodiose e piene di poesia mentre sorseggia il primo
caffè", racconta ancora il giornalista siriano. Fairuz ha
venduto oltre 50 milioni di dischi e nonostante un destino
tragico (la morte di due figli e del marito) continua ad essere
il simbolo della società libanese. Il titolo della sua canzone
più famosa emblemizza il Paese dei Cedri: ''Ti ho chiesto,
amore, ma dove andiamo?"
Dall'Egitto arriva invece Oum Kalthoum, voce potente che
accompagna la vita di tutti i giorni nei bar, nelle radio fino
alle discoteche. Nata nel 1940 da una famiglia di contadini,
cominciò a farsi conoscere girando insieme al padre e al
fratello, vestita da bambino, per evitare problemi religiosi.
"Tutti si sono innamorati di lei - ricorda Tarcha -. Le è
stato dedicato persino un museo. Eppure Oum Kalthoum non si è
mai innamorata di nessuno e si racconta che abbia accettato un
matrimonio di circostanza solo per ottenere l'appellativo di
'signora'". Poi ci sono Sabah Fakhri (Siria), Warda (Algeria)
e così via. Gli autori del programma vorrebbero continuare ed
estendere lo spazio anche ad altri aspetti della cultura e
dell'arte araba. Si tratta infatti - spiegano - di "una finestra
sulla sponda sud del Mediterraneo, una vera sfida in un momento
delicato per l'Europa: la tv italiana compie un passo coraggioso
parlando del mondo arabo oltre le guerre e i conflitti, e per la
prima volta dagli schermi della Rai si sente una musica
diversa''.(ANSAmed).