(di Francesco Tedesco) (ANSAmed) Napoli, 2 ott - "Essere un
artista a Beirut è difficile come esserlo a New York o a Napoli,
la situazione per gli artisti è pessima ma si tratta di una
scelta che fai e quindi cerchi di sopravvivere, anche
finanziariamente". E' eclettico, fuori dagli schemi ma anche
tremendamente realista Mazen Kerbaj, l'artista libanese che da
domani, e fino al 29 ottobre, sarà protagonista a Napoli con la
Mostra multimediale "Medio occidente", inserita nel programma
del Forum Universale delle Culture.
L'arte Kerbaj che si definisce "disegnatore di fumetti,
musicista e pittore", sarà espresa a 360 gradi alla Mostra
d'Oltremare, proprio lì dove è ospitato il grande murale di
Andrea Pazienza, realizzato in sito negli anni '70 e da poco
restaurato. "E' uno dei mei artisti di riferimento - confessa
Kerbaj - non sapevo di qeusta sua opera, andrò subito a
vederla". Lui, il 39enne di Beirut, è diventato celebre nel
2006, quando decise di raccontare giorno per giorn attraverso
delle vignette sul suo blog i 33 giorni di bombardamenti
israeliani del Libano. E' chiaro, quindi, che la recente storia
politica del Libano ha influenzato l'opera di un artista nato
peraltro nel 1975, l'anno della scoppio della guerra civile:
"Non so - racconta ad ANSAmed - se la storia contemporanea ma
anche quella antica del Libano influenzi le mie opere, so che
influenzano sicuramente me e il mio cuore, perché sono figlio di
questa storia e di questa Libano. In generale non credo che il
pensiero politico mi influenzi, anche perché non credo
assolutamente nel ruolo della politica nel Libano di oggi. Non
solo per la corruzione, ma per un sistema viziato alla radice
visto che è basato sulle confessioni religiose e non può
funzionare, divide. Te ne accorgi non solo nella classe
dirigente, ma anche ai livelli più bassi: perfino le
manifestazioni dei poveri e dei disoccupati sono divise per
religione. Purtroppo nel mio Paese neanche la povertà unisce le
persone. Ma forse, come dicono molti miei amici, sono io ad
essere troppo pessimista".
Al centro della mostra "Medio Occidente" ci sarà però proprio
Napoli, che verrà raccontata attraverso i tanti linguaggi (foto,
fumetti, mostre, performance e interazioni) in tempo reale
dell'artista e del suo soggiorno in una città che sente allo
stesso tempo differente e simile a quella da cui proviene.
"Medio Occidente - spiega l'organizzatore della mostra
Francesco Siviero - vuole essere la reciproca conoscenza tra un
artista e la città che lo ospita. Il nome dell'iniziativa pone
Napoli in una posizione geopolitica di non usuali sfumature, per
un'Europa che parla sempre di Medio Oriente". Un'esperienza
forte che a Napoli racconterà anche agli studenti di alcuni
licei: "la sua - spiega Daniele Pitteri, commissario del Forum -
sarà una testimonianza imporante per far capire ai ragazzi che
gli orizzonti culturali sono infiniti ma servono gli strumenti
per poterli maneggiare". A chiudere la visita napoletana
dell'artista libanese ci sarà un concerto tenuto dallo stesso
Kerbaj che è anche un talentuoso trombettista.
(ANSAmed)