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Sviluppo: Oxfam, sostegno a donne arma vincente contro fame

Rapporto 2013-14: 'Moltiplica effetti positivi su comunità'

22 ottobre, 16:43

(ANSAmed) - ROMA, 22 OTT - Nel Sud del mondo un aumento del 10% del tasso di scolarizzazione delle bambine può comportare un aumento medio del Pil del 3%. E' uno dei dati da cui parte Oxfam Italia - una delle 17 ong della rete Oxfam, attiva in 90 paesi del mondo - nel suo rapporto annuale 2013-2014, che viene presentato nel pomeriggio di oggi a Villa Wolkonsky a Roma.

"Con le donne per vincere la fame" il titolo del rapporto, secondo il quale gli obiettivi dell'Agenda Onu per lo sviluppo post-2015 devono non solo superare la separazione tra Nord e sud del mondo, ma anche conciliare la dimensione ambientale, sociale ed economica, perché le nuove generazioni "non debbano scegliere tra benessere e economico e salute".

Prioritario però sottrarre le donne dal loro ruolo marginale.

"Se vogliamo liberare il mondo dalla povertà e dalla fame - dice la Presidente di Oxfam Italia Maurizia Iachino - dobbiamo innanzi tutto promuovere i diritti e l'empowerment delle persone che vivono in condizioni di vulnerabilità perché non tutelate nei loro diritti, in particolare le donne". Mentre alle donne è richiesta piena responsabilità nella cura della casa e della famiglia - osserva Oxfam Italia - il potere decisionale, la conoscenza, le risorse, l'accesso al credito e alla progettualità sono spesso in mano agli uomini. Ma è provato che l'investimento sulle donne in termini di istruzione, risorse e leadership tutela l'intera collettività e promuove sviluppo". Per esempio, racconta il rapporto, "si può garantire a piccole contadine e produttrici una possibilità di riscatto e di sviluppo nel pieno rispetto dell'ambiente". E "si può fare pressione sugli attori istituzionali e le multinazionali del cibo perché rispettino i diritti delle lavoratrici e si impegnino seriamente nel salvaguardare il futuro del pianeta". Inoltre, se "le bambine che restano a scuola per più di sette anni tendono a sposarsi quattro anni più tardi rispetto alla media del proprio paese" Per quanto poi le donne siano il 43% della forza lavoro in agricoltura, scarse sono le probabilità che una donna possieda terreni agricoli: "si stima - prosegue Oxfam - che una distribuzione più egualitaria di terre e di suolo coltivabile consentirebbe un aumento del raccolto pari al 10%". La rete Oxfam ha raggiunto nel periodo 2013/14 oltre 20,7 milioni di persone (52% donne e 48% uomini), lavorando insieme a 2.910 organizzazioni locali. In particolare, Oxfam Italia è intervenuta in Africa, America Latina e Caraibi, Asia, Italia, Sud-est Europa e Maghreb. Per le emergenze è intervenuta nelle Filippine colpite dal tifone Hayyan, con aiuti per 90 mila persone; in Libano ha distribuito sostegni ai rifugiati siriani, sostenendo soprattutto le capo-famiglia di 13.600 nuclei familiari; nei Territori palestinesi ha raggiunto oltre 23 mila donne con sostegno alimentare e alle attività produttive.

Interventi anche, per il cibo, in Costa d'Avorio, Ecuador e Cambogia; per istruzione e sanità in Sudafrica, Tanzania e Repubblica del Congo; per l'accesso ai servizi sanitari a favore di 2000 donne immigrate in Italia.

A presentare oggi il rapporto Oxfam Italia l'ambasciatore britannico Christopher Prentice, Marta Dassù, (Presidente Esecutivo di Women for Expo, ex viceministro degli Esteri), Enrico Giovannini (Independent Expert Advisory Group on the Data Revolution for Sustainable Development-Onu) e, per Oxfam Italia, anche il direttore generale Roberto Barbieri. (ANSAmed).

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