Alla partita, vinta dai giovani carcerati per 7-5, hanno assistito altri 160 detenuti. L'iniziativa rientrava in un progetto per il miglioramento delle condizioni carcerarie dell'ufficio dell'Onu per la lotta alla droga e al crimine organizzato (Unodc), finanziato dalla Cooperazione italiana. "È stata un'esperienza bella, come lo è sempre il calcio - ha commentato nel dopopartita Ulivieri - quando ci si mette intorno a un pallone nascono emozioni che fanno superare disagi, dolori e difficoltà, almeno per un attimo, permettendo di sentirsi persone libere".
"Abbiamo avuto l'opportunità - ha detto da parte sua Gianandrea Sandri, direttore della Cooperazione italiana in Libano - di sentire profondamente e capire la situazione di questi giovani. Sono felice di sostenere un progetto volto a migliorare le condizioni di detenzione e in particolare garantire pari opportunità per i ragazzi di Rumieh". (ANSAmed).