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Delegazione mondo arabo a Tempio Maggiore Roma, sì a dialogo

Rabbino Capo Di Segni, visita interconfessionale segno speranza

11 novembre, 16:48

(di Cristiana Missori) (ANSAmed) - ROMA, 11 NOV - No alla violenza sì al dialogo tra fedi. La Sinagoga di Roma apre le sue porte a una delegazione multi confessionale proveniente dal Bahrain e da altri Paesi arabi: esponenti delle chiese orientali, ortodossi, buddhisti, sikh, sciiti ma anche della società civile provenienti soprattutto dal Bahrein, Egitto e Libano. Insieme, allo scopo di ribadire l'impegno delle religioni nel promuovere valori condivisi di pace e tolleranza. A riceverli questa mattina, il Rabbino Capo, Riccardo Di Segni e la presidente della Comunità ebraica romana, Ruth Dureghello. "Quello di oggi - ha detto Di Segni - è un incontro molto importante, che apre il nostro cuore alla speranza". Dal Tempio Maggiore, ha ricordato, "si è aperta la strada al dialogo tra cattolici ed ebrei" che ha portato "alla visita di tre Papi.

E' il momento che si apra anche alle altre religioni". Un messaggio raccolto dai vari esponenti musulmani presenti, guidati dall'imam francese di origini tunisine, Hassen Chalgoumi. "Siamo qui per dire no alla barbarie e all'odio - ha ribadito l'imam di Drancy - e per lanciare un segnale chiaro: siamo più forti di loro e non ci faremo separare". Dalla Sinagoga di Roma, "torniamo a dire no alla violenza, ma anche no a qualsiasi associazione dell'islam al terrore". Un messaggio di pace e un omaggio "alle 130 vittime del Bataclan", massacrate negli attacchi terroristici che hanno insanguinato Parigi la notte del 13 novembre di un anno fa, ha sottolineato l'imam noto Oltralpe per le sue posizioni di apertura al dialogo interreligioso, in particolare a quello fra ebrei e musulmani, tanto da essere definito 'l'imam degli ebrei'. Un esempio di convivenza pacifica, ha poi concluso, "è proprio il Bahrain", Paese da cui giunge la maggior parte dei componenti della delegazione. "Il Bahrain è un messaggio di speranza, dove esistono chiese e sinagoghe e dove musulmani, cristiani, ebrei, sikh e buddisti convivono pacificamente". "Dal 1948 - ha ricordato dal canto suo il segretario generale della Bahrain Federation of Expatraite Associations, siamo riusciti a celebrare in Bahrain la festa di Hannukkah. Segno dell'apertura del piccolo Regno. Per abbattere muri e rimuovere le paure, l'istruzione è la chiave". Di un nuovo passo avanti nel dialogo tra ebrei e musulmani ha parlato poi la presidente della Comunità ebraica romana, Ruth Dureghello. Si tratta - ha detto - di "un'esperienza unica e siamo molto onorati che questa delegazione sia stata accolta nella nostra Sinagoga, perché speriamo che proprio da Roma questo messaggio possa essere inviato a tutta l'Europa".(ANSAmed).

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