BEIRUT - Una serie di tunnel della lunghezza complessiva di 24 chilometri, per portare acqua dai fiumi del sud del Libano verso Beirut e contribuire così a porre fine alla cronica carenza idrica della capitale. E' questo il progetto a cui sta lavorando la Cmc di Ravenna, presentato durante una cerimonia a Rmaileh, alla presenza dell'ambasciatore italiano Massimo Marotti.
Il progetto, finanziato con 200 milioni di dollari dalla Banca mondiale, è il più importante realizzato da una società italiana nell'ambito delle infrastrutture in Libano da diversi anni a questa parte. Un biglietto da visita che, ha sottolineato Marotti, potrà servire anche per aprire la strada a future iniziative simili da parte della Cmc o di altre imprese italiane in partenariato con compagnie libanesi, anche in Paesi dove è molto forte la presenza di imprenditori del Paese dei Cedri, fra cui quelli africani. I lavori, avviati nel 2015, dovrebbero essere completati nel 2019. Entro il 2020-2022, invece, si prevede che l'acqua trasportata attraverso i tunnel potrà essere incanalata con una conduttura e distribuita in vari quartieri di Beirut, dopo essere stata trattata in una centrale di depurazione.
Si calcola che 500.000 metri cubi di acqua dovrebbero così raggiungere la Grande Beirut, dove abita quasi la metà della popolazione libanese e dove la carenza idrica è un problema annoso, con alcune zone che ricevono acqua solo tre ore al giorno.