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In Libano avanza fronte anti-Israele a guida Hezbollah

Ridimensionato Saad Hariri, ma dovrebbe restare premier

08 maggio, 09:53

(di Alberto Zanconato) (ANSAmed) - BEIRUT, 8 MAG - Avanzata del fronte anti-israeliano, guidato da Hezbollah, e ridimensionamento della forza del primo ministro Saad Hariri. Questo il responso delle urne nelle elezioni libanesi di ieri, che secondo le previsioni dovrebbe portare alla conferma dello stesso Hariri alla guida di un governo di unità nazionale che, come quello uscente, comprenderà gli schieramenti rivali.

I primi risultati ufficiali, non ancora definitivi, sono stati resi noti questa sera dal ministro dell'Interno Nuhad Mashnuk. Per avere il quadro completo bisognerà aspettare domani. Ma lo schieramento filo-iraniano di cui fanno parte il movimento sciita Hezbollah, l'altro partito sciita Amal e il partito cristiano 'Corrente patriottica libera' del presidente Michel Aoun, ha conquistato oltre un terzo dei seggi parlamentari.

Sull'altro fronte, quello filo-saudita, il partito Futuro di Hariri ha perso un terzo dei seggi, scendendo a non più di 21, ma rimanendo pur sempre la prima formazione sunnita in Parlamento. Poiché la carica di premier è riservata ad un sunnita, è logico aspettarsi che spetterà ancora a lui l'incarico di formare un governo che non potrà che essere ancora di unità nazionale per salvaguardare la stabilità del Libano dagli scossoni dei conflitti tra sauditi e iraniani che si combattono nella regione.

"Il Libano - ha affermato Hariri - può essere solo governato da tutte le sue componenti politiche, e chi dice il contrario inganna se stesso. Dobbiamo lavorare insieme per costruire il Paese". Poco dopo gli ha fatto eco il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah: "Se vogliamo la sicurezza e la stabilità, i partiti devono cooperare tra loro e devono risolvere i conflitti su questioni di politica interna ed estera", ha affermato. Ma l'affermazione più importante è quella del partito cristiano di opposizione più critico verso Hezbollah, le Forze libanesi di Samir Geagea, che avrebbero quasi raddoppiato la loro presenza parlamentare passando da 8 a 15.

L'affluenza non ha superato il 49,2%, in calo anche rispetto al già deludente dato del 54,8% del 2009. Tra le novità attese di questa tornata vi era il debutto di un partito indipendente della società civile, Kella Watani, che è riuscito a fare eleggere una propria candidata, la giornalista Paula Yacoubian.

Sostenitori del movimento hanno dato vita ad una protesta davanti al ministero dell'Interno denunciando presunti brogli che avrebbero impedito l'elezione di una seconda candidata.

(ANSAmed).

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