Un preambolo, 30 articoli e 5 annessi e minute di accordi che mettevano ordine in molti settori: territorio, sicurezza, acqua e cooperazione in diversi campi. Incluso il fatto - secondo le intese - che nessuno dei paesi sarebbe diventato base per attacchi da parte di una terza nazione. Il Trattato - che aveva come base la Dichiarazione di Washington firmata nel luglio precedente dal premier Yitzhak Rabin, da re Hussein e dal presidente Clinton - venne considerata una pietra miliare del nuovo assetto in Medio Oriente: un effetto benefico degli Accordi di Oslo. A 25 anni di distanza il Trattato regge ma non è un caso che da una parte all'altra non sia stata fissata alcuna cerimonia ufficiale. Anzi in questi giorni tra i due paesi è aperta una disputa proprio su uno dei punti del Trattato: due zone agricole affittate a Israele - una nella Valle del Giordano, l'altra nell'Arava - dovranno rientrare sotto sovranità giordana. Un fatto contrastato dagli agricoltori israeliani e sul quale la Giordania ha annunciato che non cederà. Senza dimenticare i contrasti con Israele sui luoghi santi islamici a Gerusalemme per i quali è garante dello status quo. (ANSAmed).
Israele: 25 anni fa il Trattato di pace con la Giordania
Nessuna cerimonia ufficiale per l'accordo
Un preambolo, 30 articoli e 5 annessi e minute di accordi che mettevano ordine in molti settori: territorio, sicurezza, acqua e cooperazione in diversi campi. Incluso il fatto - secondo le intese - che nessuno dei paesi sarebbe diventato base per attacchi da parte di una terza nazione. Il Trattato - che aveva come base la Dichiarazione di Washington firmata nel luglio precedente dal premier Yitzhak Rabin, da re Hussein e dal presidente Clinton - venne considerata una pietra miliare del nuovo assetto in Medio Oriente: un effetto benefico degli Accordi di Oslo. A 25 anni di distanza il Trattato regge ma non è un caso che da una parte all'altra non sia stata fissata alcuna cerimonia ufficiale. Anzi in questi giorni tra i due paesi è aperta una disputa proprio su uno dei punti del Trattato: due zone agricole affittate a Israele - una nella Valle del Giordano, l'altra nell'Arava - dovranno rientrare sotto sovranità giordana. Un fatto contrastato dagli agricoltori israeliani e sul quale la Giordania ha annunciato che non cederà. Senza dimenticare i contrasti con Israele sui luoghi santi islamici a Gerusalemme per i quali è garante dello status quo. (ANSAmed).