Con questa ultima vittima sale a 4 il numero di manifestanti morti dall'inizio delle proteste il 17 ottobre scorso. Due operai siriani sono morti il 18 ottobre nel centro di Beirut quando è stato dato alle fiamme un negozio in cui i due sono rimasti intrappolati. E un giovane libanese è stato ucciso il 20 ottobre alla periferia di Beirut da colpi di arma da fuoco esplosi da non meglio precisati uomini armati. La rabbia popolare e le proteste sono riesplose ieri sera dopo una intervista rilasciata alle tv libanesi dal presidente Michel Aoun. Il capo di Stato ha ribadito l'intenzione della classe politica di rimanere al potere nonostante da circa un mese centinaia di migliaia di libanesi sono scesi in strada in diverse città del paese. Le principali strade del Paese sono state di nuovo bloccate dai manifestanti in diverse regioni del Libano. E anche oggi numerose scuole rimangono chiuse. E tutte le banche proseguono il loro sciopero, chiudendo le loro filiali in tutto il Libano.(ANSAmed).
Libano: media, arrestato militare che ha ucciso manifestante
Migliaia in strada dopo intervista tv a presidente
Con questa ultima vittima sale a 4 il numero di manifestanti morti dall'inizio delle proteste il 17 ottobre scorso. Due operai siriani sono morti il 18 ottobre nel centro di Beirut quando è stato dato alle fiamme un negozio in cui i due sono rimasti intrappolati. E un giovane libanese è stato ucciso il 20 ottobre alla periferia di Beirut da colpi di arma da fuoco esplosi da non meglio precisati uomini armati. La rabbia popolare e le proteste sono riesplose ieri sera dopo una intervista rilasciata alle tv libanesi dal presidente Michel Aoun. Il capo di Stato ha ribadito l'intenzione della classe politica di rimanere al potere nonostante da circa un mese centinaia di migliaia di libanesi sono scesi in strada in diverse città del paese. Le principali strade del Paese sono state di nuovo bloccate dai manifestanti in diverse regioni del Libano. E anche oggi numerose scuole rimangono chiuse. E tutte le banche proseguono il loro sciopero, chiudendo le loro filiali in tutto il Libano.(ANSAmed).