Stamani a Beirut, gli operai messi in cassa integrazione del principale cementificio libanese hanno inscenato una protesta nel centro della capitale portando le loro betoniere a piazza dei Martiri. La società "Cementi del Leone", la più importante di tutto il Libano aveva annunciato la cassa integrazione per il 95% dei suoi dipendenti. Assieme a questi operai manifestano oggi a Beirut gli addetti alle cave di pietra, la cui attività è stata interrotta da mesi a causa delle misure anti-Covid-19.
Sempre stamani manifestano davanti alla sede del ministero degli interni, nella zona di Hamra, i sindacati dei tassisti, che chiedono con insistenza al governo di aggiornare le tariffe di trasporto di fronte alla svalutazione della lira locale, e di abolire una serie di imposte dirette agli autisti. Nel fine settimana si sono registrati scontri sul Monte Libano: tra manifestanti anti-governativi e seguaci di partiti governativi nello Shuf, e tra attivisti e forze dell'esercito nel Metn. Si registrano una decina di feriti lievi. (ANSAmed).