(ANSA) - PALERMO, 16 NOV - L'appuntamento annuale della Rotta
dei Fenici - Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa -,
tenutosi in streaming per esigenze Covid19, si è trasformato in
un momento di riflessione e di promozione di nuove strategie per
il turismo culturale dei Paesi euro-Mediterranei. Sebbene siano
più conosciuti itinerari come il Cammino di Santiago, La Rotta
dei Fenici è una realtà che da circa 18 anni opera in 11 Paesi
euromediterranei, tra cui Libano, Cipro, Palestina, Grecia,
Albania, Croazia, Italia, Malta, Tunisia, Francia, Spagna. Da
diversi anni il Network che gestisce le sue attività è impegnato
nello sviluppo di nuove forme di valorizzazione culturale
seguendo il modello delle Smart Ways, percorsi di eccellenza che
coinvolgono direttamente le cosiddette "comunità ospitanti" e
seguono i principi della Convenzione di Faro (2005). Questi
nuovi modelli di sviluppo turistico, basati anche sulla mobilità
dolce, sia in terra, puntando soprattutto sul bike, sia per
mare, per esempio la Smart Way marittima che unisce Galizia e
Alto Minho nel Nord del Portogallo, rispondono alle necessità
del nuovo turismo post-covid, basato su un flusso di visitatori
fatto di gruppi più ristretti, di spazi alternativi alle grandi
città, di riscoperta della sfera personale e di recupero
psicologico. Per questo si parla di un nuovo "umanesimo del
turismo". I rappresentanti dei territori e dei 104 enti
associati alla Rotta dei Fenici, hanno confermato l'Action Plan
2020-2030. Secondo Antonio Barone, direttore Rotta dei Fenici:
"per definire cosa sia un Itinerario Culturale, possiamo dire in
estrema sintesi che si tratta di luoghi e di persone. Luoghi che
hanno una storia comune, un passato da raccontare. Ma anche
persone che vivono in quei luoghi che possono a loro volta
raccontare le loro storie integrate con quei luoghi.Oggi si
viaggia per capire ed imparare, dunque viaggi consapevoli."
(ANSA).