Intanto oggi a Beirut e nelle altre città del Libano riaprono ristoranti, palestre, cure diurne, sale giochi e lo stesso Casinò, prima della crisi politica ed economica libanese e della guerra nella vicina Siria, punto di attrazione di tutto il Mediterraneo orientale e Medio Oriente per giocatori di professione, turisti e curiosi provenienti da Europa, Golfo e Russia.
In Libano la pandemia ha cominciato a registrare dati preoccupanti a partire dallo scorso autunno, con picchi verificatisi a gennaio, dopo che per le feste natalizie e di Capodanno le autorità avevano di fatto consentito ai cittadini di organizzare feste, concerti pubblici di artisti, assembramenti in strada senza limiti.
Ma si prevede che in assenza di una chiara politica da parte del governo dimissionario e per un lassismo nei controlli in particolare nelle aree periferiche del paese, a seguito delle imminenti feste religiose di aprile (Pasqua cattolica, Pasqua ortodossa, inizio e fine di Ramadan), si possano registrare nuovi picchi di contagio.
Le scuole rimarranno di fatto chiuse almeno fino alla fine di questo anno scolastico. (ANSAmed).