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Libano: crisi, massicci licenziamenti di funzionari di banca

Default finanziario colpisce il cuore del sistema bancario

08 aprile, 14:47

(ANSAmed) - BEIRUT, 8 APR - Un anno e mezzo dopo l'imposizione di fatto da parte del cartello delle banche libanesi del controllo dei capitali nel contesto della peggiore crisi economica del Paese negli ultimi 30 anni e del default finanziario, gli istituti di credito hanno avviato una massiccia campagna di licenziamenti dei propri quadri medio-bassi. Lo denuncia oggi il sindacato degli impiegati di banca del Libano, che chiede alle autorità di intervenire perché "si metta fine" alla campagna di "licenziamenti illegittimi" avviata dall'autunno scorso da parte di tutti gli istituti di credito libanesi.

Secondo fonti bancarie citate dal quotidiano libanese L'Orient-Le Jour, i licenziamenti sono cominciati in sordina già l'anno scorso e hanno assunto proporzioni significative a novembre del 2020. A febbraio scorso si stimava una riduzione del 20% dell'intero comparto impiegatizio, che fino alla fine del 2019 - quando ha cominciato a palesarsi la crisi in tutta la sua gravità - contava circa 25mila persone. Le principali banche libanesi, d'accordo con la Banca centrale, avevano da metà novembre 2019 cominciato a limitare l'accesso dei piccoli e medi risparmiatori ai loro depositi in valuta pesante, per lo più in dollari statunitensi, proponendo invece di usufruire dei risparmi in lire libanesi cambiate secondo un tasso di cambio sempre più svantaggioso. La lira locale ha perso dall'ottobre del 2019 a oggi circa il 90% del suo valore. Con la conseguente impennata dei prezzi delle merci al consumo, per lo più importate in dollari e in euro, e dei servizi essenziali, in larga parte privatizzati.

Da 18 mesi le sedi delle banche libanesi sono state teatro di atti di vandalismo e di attacchi da parte di frange sempre più nutrite della popolazione libanese impaurita dallo spettro dell'insicurezza alimentare. L'Onu stima che più della metà della popolazione locale vive ormai sotto la soglia di povertà.(ANSAmed).

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