Ma anche questa e' una interpretazione - c'e' anche chi non risponde al telefono - perche', quando cala la sera, si mangia (eccome!), si fuma (tanto e in fretta) e si recupera sulle altre cose ''vietate''. Ci sono anche delle eccezioni, come per i bambini che non hanno ancora raggiunto la puberta' e i malati (soprattutto i diabetici). Per i piu' anziani spetta solo a loro la decisione: se pensano di farcela, bene; altrimenti possono anche infrangere il digiuno. Ma, dicono i buoni musulmani, e' solo questione di pochi giorni, comunque almeno tre, per dare il tempo all'organismo di abituarsi ed evitare, ad esempio, che la fame infligga i suoi morsi. Che sono tanti perche', con un occhio al sorgere ed al calare del sole, il digiuno e tutto il resto durano circa sedici ore. E qualcuno pensa, con un pizzico di nostalgia, agli anni in cui il Ramadan e' arrivato d'inverno, quindi con giornate molto piu' corte. Da oggi tutti i locali pubblici cambiano orario restando chiusi di giorno (per quelle che, in Nord Africa, sono le sole ''vacanze'' dell'anno per gli operatori del settore) per aprire a tarda sera e restarlo fino a notte fonda, a maggior ragione oggi, vigilia del week end.
Questo comporta menu' piu' ricchi ed una offerta di attivita' collaterali (tanta musica dal vivo e karaoke) per rendere la serata piu' gradevole dopo una giornata di sofferenza oggettiva.
Ma c'e' chi trasgredisce alla prescrizione del digiuno.
Soprattutto nelle grande citta' del Nord Africa, dove non e' raro che i caffe' stiano con le serrande abbassate - per rispetto ai credenti -, ma servano bevande e quant'altro al loro interno. Nonostante gli sforzi di tutti i governi, il Ramadan anche quest'anno e' contrasegnato da un aumento dei prezzi dei generi alimentari perche', per pardossale che possa apparire, c'e' anche un aumento dei consumi e, come sempre, questo agisce da moltiplicatore. (ANSAmed).