(ANSA) - IL CAIRO, 25 NOV - La paura per l'emergere di alcune
bandiere nere dell'Isis a Tripoli e le pressioni da parte del
governo "parallelo" da una parte e da quello "riconosciuto"
attualmente basato a Tobruk dall'altra, hanno portato il governo
di Malta a ritirare gli ultimi due diplomatici dall'ambasciata
in Libia, mentre l'ambasciatore si trova già alla Valletta da
una settimana. Lo ha confermato il ministro degli Esteri maltese
George Vella al Times of Malta, sottolineando che l'ambasciata
resta comunque aperta con personale locale.
Intanto, il comando generale dell'esercito libico ha dato un
ultimatum di 24 ore alle milizie filo-islamiche per "ritirarsi
immediatamente da Tripoli". "In caso di rifiuto, sarete
annientati", si legge in un comunicato indirizzato alle brigate
di Misurata che guidano la coalizione Alba (Fajr) nella
capitale.
"Quello che è accaduto a Bengasi nei giorni scorsi, ieri a
Kikla e oggi a Tripoli spinge verso lo scontro e la guerra". Lo
ha detto nella notte Omar Hassi, capo del governo parallelo
imposto nella capitale libica dalle milizie filo-islamiche, in
dichiarazioni alla tv riprese dai media libici, dopo i raid
delle forze governative su Tripoli.
"Questo sarà un governo di guerra contro la tirannia e
l'ingiustizia", ha dichiarato. (ANSAmed)