Gli aerei militari libici, in dotazione all'ex generale Khalifa Haftar - sostenuto dal governo di Abdullah al Thani basato a Tobruk - sono tornati a bombardare anche oggi le basi della coalizione armata di Alba della Libia (Fajr Libya) nella capitale. Non è chiaro quali siano stati finora i risultati dell'operazione, ma secondo fonti militari "l'esercito regolare è riuscito a entrare nei quartieri est della capitale". E una brigata di Fajr a Zawiya avrebbe deciso di defezionare e dichiarare fedeltà al parlamento di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale.
Dal canto suo, il governo 'parallelo' di Omar al Hassi, vicino ai Fratelli musulmani e imposto a Tripoli dalle milizie filo-islamiche, ha condannato i raid come "un atto terroristico e vile" che ha "colpito le case dei civili". La procura di Tripoli ha spiccato un mandato di arresto nei confronti di Haftar e il ministero degli Esteri ha lanciato un appello alla comunità internazionale ad "assumersi le proprie responsabilità giuridiche e morali nei confronti del popolo libico".
Il governo Hassi è tornato a criticare "l'atteggiamento negativo" dell'Onu e del suo inviato speciale Bernardino Leon, 'reo' di continuare a fare la spola tra Tripoli e Tobruk in un tentativo di mediazione. Tentativo cui si associa anche l'Italia che a tutti i costi vuole evitare la spaccatura della Libia.
(ANSAmed).