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Libia: Sisi chiede all'Onu intervento internazionale

Hamas, 'Italia non intervenga, sarebbe crociata'

17 febbraio, 11:38

Isis: Sisi, Egitto si riserva diritto a ritorsione Isis: Sisi, Egitto si riserva diritto a ritorsione

(ANSAmed) - IL CAIRO - Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi "si è appellato al Consiglio di sicurezza" dell'Onu "ad adottare una risoluzione" per un "intervento internazionale in Libia". Lo riporta in esclusiva il sito del quotidiano governativo egiziano Al-Ahram. Nell'intervista, diffusa anche da Radio euro 1, Sisi ha sostenuto che "non c'è altra scelta" alla luce dell' "accettazione da parte del popolo e del governo libico e il loro appello all'Egitto ad agire in questa direzione". Ad una domanda se "ripeterà" i raid, il presidente egiziano ha risposto che "la situazione necessita una ripetizione in maniera corale", riporta una sintesi dell'intervista.

E i raid sulla Libia "sono parte del diritto dell'Egitto all'autodifesa per proteggere i nostri figli": lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shouky alla tv Al Arabiya.

Il ministro ha detto che in seguito al video in cui l'Isis domenica ha mostrato la decapitazione dei 21 copti, "una forte e accurata reazione era necessaria", riporta il sito dell'emittente. Altri sette raid con "decine di morti" sono stati compiuti dall'aviazione egiziana contro postazioni "roccaforti" dell'Isis a Derna, città nell'est della Libia, nella notte scorsa. Lo segnalano media egiziani citando fonti ufficiali libiche. Nelle incursioni condotte "da aerei egiziani e libici" c'è stato anche un imprecisato numero di feriti, ha sostenuto il comandante dell'Aviazione libica, Saqer al-Joroushi.

Intanto Matteo Renzi ha riunito a Palazzo Chigi i ministri Gentiloni, Alfano e Pinotti, presente il sottosegretario Minniti, per fare il punto sulla situazione in Libia. Nel corso dell'incontro e' stato ribadito l'impegno italiano per una forte azione diplomatica in ambito Onu.

Da Gaza Hamas respinge ingerenze in Libia "da parte di alcuni Paesi come l'Italia" che adducono "il pretesto di combattere il terrorismo". Lo afferma un dirigente di Hamas, Salah Bardawil, citato dall'agenzia Palinfo. Un intervento militare sarebbe considerato "una nuova Crociata contro Paesi arabi e musulmani", ha spiegato. Bardawil ha poi ricordato che Hamas ha già espresso opposizione contro gli interventi stranieri in Iraq, e dunque rinnova adesso i propri appelli per sventare mosse simili in un altro Paese arabo. Quanto alla decapitazione di 21 copti egiziani in Libia, il dirigente di Hamas ha espresso parole di condanna, precisando che il suo movimento si oppone all'uccisione di persone sulla base della loro affiliazione religiosa, politica o intellettuale. (ANSAmed).

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