(ANSAmed) - TUNISI, 23 FEB - Prosegue intensa l'attività
diplomatica a Tunisi in vista di una soluzione politica alla
crisi libica.
L'inviato speciale dell'Onu per la Libia, Martin Kobler, a
colloquio con il ministro degli Esteri tunisino ha lodato
proprio il ruolo svolto dalla diplomazia tunisina, in
particolare in riferimento all'iniziativa del presidente della
Repubblica tunisina, Beji Caid Essebsi, dopo la firma della
"Dichiarazione di Tunisi" tra i ministri di Tunisia, Algeria ed
Egitto lo scorso 20 febbraio.
"Credo che questa iniziativa tunisina sia molto importante
per l'appoggio del lavoro portato avanti dalle Nazioni Unite",
ha dichiarato Kobler, che evidenzia anche l'unità dimostrata dai
paesi confinanti con la Libia. "Sono grato per questa iniziativa
nell'interesse non solo delle Onu, ma del popolo libico", ha
detto l'inviato speciale Onu. A partire da oggi si alterneranno
a Tunisi, vari rappresentanti delle diverse parti libiche in
causa, tra cui il presidente dell'Alto Consiglio di Stato
libico, Abdul Rahman Swehli, i sindaci dei alcuni comuni del
paese vicino, un numero importante di dirigenti politici e anche
il generale Khalifa Haftar. Lo ha affermato il ministro degli
Esteri tunisino Khemaies Jhinaoui durante una riunione con gli
ambasciatori presenti nel paese, precisando che "l'iniziativa
tunisina non esclude nessuna parte dalle trattative, tranne
quelle implicate nel terrorismo".
L'iniziativa tunisina, secondo il ministro, ha suscitato una
grande dinamica interna in Libia e sul piano regionale e
internazionale. Jhinaoui ha poi tenuto a sottolineare ai
diplomatici stranieri presenti che ogni soluzione politica per
la Libia deve necessariamente passare sotto egida Onu e basarsi
sull'Accordo di Skhirat del dicembre 2015. (ANSAmed).