Le condutture chiuse dal 28 marzo scorso cui si fa riferimento sono quelle dei giacimenti di Al Sharara e Al Wafa, collegate ai terminal di Al Zawiya e Mellitah e messe fuori uso dopo l'intervento di due milizie armate. La Noc in ragione di ciò era stata costretta a proclamare lo stato di forza maggiore e ad accusare la mancata produzione di 252 mila barili di petrolio al giorno. La produzione di greggio era ripresa poi nell'impianto petrolifero di Al Sharara, mentre il sito di Al Wafa, gestito da Mellitah Oil and Gas Company, joint venture paritaria tra Eni e la compagnia di Stato libica Noc, era rimasto chiuso.
Mustafa Sanallah, ha dichiarato che la riapertura del giacimento di Al Wafa permetterà di produrre circa 13,7 milioni di metri cubi di gas al giorno, 9 mila barili di greggio e 7.500 barili di condensato una volta a regime. (ANSAmed).