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Migranti:Msf a Ue,'Libia non è soluzione,non pompate denaro'

'Indignati da accuse politici su soccorsi in mare, reagiremo'

24 aprile, 18:20

(ANSAmed) - BRUXELLES, 24 APR - "Quello dei migranti è un grosso business per la Libia e pompare nuovi soldi in questo sistema non aiuterà a risolvere il problema. La Libia non è la soluzione, è parte del problema". Lo ha sottolineato Annemarie Loof, manager del programma Libia di Medici senza frontiere, che in un'audizione al Parlamento europeo ha messo in guardia rispetto alle "terribili" condizioni nei centri di detenzione del Paese africano, dove l'ong è l'unica ad operare con staff internazionale, in una decina di siti tra Tripoli e Misurata. Loof ha definito i centri libici dei "magazzini di esseri umani", dove le persone vengono trattate come "merci" e persino "vendute", per essere avviate al lavoro forzato o alla prostituzione, e dove si praticano "violenze e tortura". Le "celle sono sporche e senza finestre": le persone hanno "meno di mezzo metro quadro a testa", con scarsa possibilità di uscire all'aperto, e di utilizzare le latrine. Sono luoghi, ha detto Loof, dove parassiti e malattie si propagano velocemente, e dove capita di essere "abbandonati a morire".

L'organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere si dice "indignata per i cinici attacchi al lavoro delle ong in mare da parte di alcuni esponenti della politica, che hanno visto nelle ultime ore un crescendo di veleni e false accuse" e annuncia che "valuterà in quali sedi intervenire a tutela della propria azione, immagine e credibilità".

Intanto, sempre oggi il presidente di Msf, Loris De Filippi, è intervenuto sulle polemiche sul ruolo delle ong nel soccorso ai migranti in mare nel mondo politico italiano.

"Le accuse contro le ong in mare - ha detto - sono vergognose, ed è ancora più vergognoso che siano esponenti della politica a portarle avanti, attraverso dichiarazioni false che alimentano l'odio e discreditano ong che hanno come unico obiettivo quello di salvare vite. "È una polemica strumentale - ha aggiunto - che nasconde le vere responsabilità di istituzioni e politiche, che hanno creato questa crisi umanitaria lasciando il mare come unica alternativa e hanno fallito nell'affrontarla e nel fermare il massacro". "Se ci fossero canali legali e sicuri per raggiungere l'Europa - aggiunge - le persone in fuga non prenderebbero il mare e si ridurrebbe drasticamente il business dei trafficanti. Se ci fosse un sistema europeo di aiuti e soccorsi in mare non ci sarebbe bisogno delle ong".

(ANSAmed).

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