Eppure questi giovani ''non trovano ancora troppa attenzione da parte delle istituzioni'', le fa eco Cleophas Dioma, dell'Associazione Le Réseau, che sottolinea l'esigenza di cambiare l'approccio mediatico e politico verso l'immigrazione e verso l'Africa in particolare. A dovere intervenire, non sono soltanto le istituzioni italiane, ma anche le ambasciate dei Paesi di origine di questi ragazzi, aggiunge Dioma. Non tutti i migranti, ha ricordato intervenendo l'ambasciatore di Libia in Italia, Ahmed Safar, sono diretti verso l'Europa. "In molti sono diretti verso la Cina o verso l'Arabia Saudita". Il problema, fa notare, "non è la stabilità della Libia, perché i flussi migratori non si fermeranno anche quando il Paese sarà stabile. "Tentare di fermare i migranti respingendoli indietro, verso la sponda Sud del Mediterraneo e ancora più a Sud della Libia, non farà che peggiorare la situazione creando una bomba a orologeria che presto scoppierà".
(ANSAmed).