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Frontex, 150 mila rimpatri nel 2017 ma si può fare di più

Rischio ritorno foreign fighters, rafforzati i controlli

20 febbraio, 16:42

(ANSAmed) - ROMA, 20 FEB - "Nel 2017 sono stati 150mila i migranti rimpatriati dall'Ue. Questo dà la misura di quello che è fattibile. Ho espresso preoccupazione per il calo di decisioni sui rimpatri nell'Ue, che sono stati inferiori rispetto all'anno prima. Ma se c'è la volontà di allocare maggiori risorse e finanziamenti, la situazione può essere migliorata al livello europeo". Lo ha dichiarato il direttore esecutivo dell'Agenzia europea Frontex Fabrice Leggeri rispondendo a una domanda sulla reale possibilità di rimpatriare tra 500-600mila migranti irregolari presenti in Italia.

Leggeri ha poi sottolineato come la situazione migratoria sulla rotta del Mediterraneo centrale verso l'Italia sia "migliorata ed è sotto controllo", ma non "risolta", in quanto "gli arrivi sono diminuiti drasticamente da luglio e dall'estate 2017, e la tendenza" al ribasso "si conferma", con solo 300 sbarchi nelle prime due settimane di febbraio - ha spiegato - ma "ora dobbiamo guardare alla sostenibilità", vista la situazione in Libia.

Frontex ha rafforzato l'attività di controllo, nelle sue operazioni, per evitare il rientro dei 'foreign fighter' in Europa attraverso il flusso dei migranti. E' stato fatto anche con l'operazione Themis, nel Mediterraneo centrale, alla luce di sbarchi di piccoli gruppi in arrivo da Tunisia e Algeria, verso le coste di Sardegna e Italia meridionale, in precedenza sfuggiti alle maglie dei controlli.

Quello del rientro dei foreign fighter "è un rischio", spiega Fabrice Leggeri all'ANSA, "non ci sono casi documentati". In particolare, sono stati osservati "piccoli gruppi di migranti in arrivo dalla Tunisia e dall'Algeria verso Sardegna e l'Italia del sud. Per questo abbiamo aumentato la capacità di intercettazione, accrescendo la consapevolezza su questo possibile rischio".

Secondo dati di intelligence citati da Frontex, sono circa 5000 i 'foreign fighter' andati a combattere nei teatri di crisi, e circa il 30% sono tornati in Ue o ci hanno provato.

(ANSAmed).

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