Leggeri ha poi sottolineato come la situazione migratoria sulla rotta del Mediterraneo centrale verso l'Italia sia "migliorata ed è sotto controllo", ma non "risolta", in quanto "gli arrivi sono diminuiti drasticamente da luglio e dall'estate 2017, e la tendenza" al ribasso "si conferma", con solo 300 sbarchi nelle prime due settimane di febbraio - ha spiegato - ma "ora dobbiamo guardare alla sostenibilità", vista la situazione in Libia.
Frontex ha rafforzato l'attività di controllo, nelle sue operazioni, per evitare il rientro dei 'foreign fighter' in Europa attraverso il flusso dei migranti. E' stato fatto anche con l'operazione Themis, nel Mediterraneo centrale, alla luce di sbarchi di piccoli gruppi in arrivo da Tunisia e Algeria, verso le coste di Sardegna e Italia meridionale, in precedenza sfuggiti alle maglie dei controlli.
Quello del rientro dei foreign fighter "è un rischio", spiega Fabrice Leggeri all'ANSA, "non ci sono casi documentati". In particolare, sono stati osservati "piccoli gruppi di migranti in arrivo dalla Tunisia e dall'Algeria verso Sardegna e l'Italia del sud. Per questo abbiamo aumentato la capacità di intercettazione, accrescendo la consapevolezza su questo possibile rischio".
Secondo dati di intelligence citati da Frontex, sono circa 5000 i 'foreign fighter' andati a combattere nei teatri di crisi, e circa il 30% sono tornati in Ue o ci hanno provato.
(ANSAmed).