I morti furono 19, tra cui 7 civili da un lato e 54 tra i terroristi dall'altro, in scontri che proseguirono per giorni sino alla totale resa dei jihadisti. La popolazione in quell'occasione scese per strada e, incurante del pericolo, aiutò i militari segnalando le posizioni dei miliziani e consentendone in molti casi la cattura.
Alla celebrazione del secondo anniversario della battaglia, per il quale è stato coniato un francobollo, ha partecipato oggi il premier Youssef Chahed e altri raprpesentanti del suo governo di unità nazionale.
Autorità e sindacati locali hanno proclamato per oggi a Ben Guerdane un giorno di riposo dal lavoro per celebrare quei fatti che marcarono da un lato il più ambizioso attacco dell'Isis alle istituzioni tunisine, dall'altra un deciso rifiuto del jihadismo da parte della popolazione.
La battaglia di Ben Guerdane segna infatti una svolta storica nella lotta al terrorismo e al jihadismo locale in Tunisia, da quel momento improntato di più sulla prevenzione e su un maggiore lavoro di intelligence.
Il procedimento giudiziario per quei fatti - ha detto di recente il portavoce del polo giudiziario antiterrorismo di Tunisi, Sofiane Selliti - coinvolge ora 72 imputati, 43 in stato di arresto, 20 in libertà e nove ancora in fuga. (ANSAmed)