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Open Arms denuncia capitani libici per omissione soccorso

Tripoli respinge accuse e chiede commissione inchiesta neutrale

23 luglio, 14:03

(ANSAmed) - ROMA, 23 LUG - Un giorno e mezzo di stop e poi via verso la missione numero 48. La Open arms, la nave della ong spagnola Proactiva Open arms, ha sciolto gli ormeggi dal porto di Maiorca e nel pomeriggio di ieri è ripartita verso la zona dei soccorsi al largo della Libia. Alle spalle, la "brutta batosta" del salvataggio del 17 luglio (http://www.infomigrants.net/en/post/10695/libyan-coast-guard-ab andoned-migrants-to-die-in-mediterranean-says-rescue-charity) segnato da due cadaveri e dagli occhi fissi di paura di Josefa, la donna recuperata in mare dopo 48 ore alla deriva. Per quella vicenda, Roberto Gatti, capo missione dell'imbarcazione, ha riferito che l'ong ha presentato una "denuncia contro il capitano del mercantile libico Triades per omissione di soccorso e omicidio colposo", oltre al capitano della motovedetta della Guardia Costiera libica e a eventuali altre navi coinvolte. Open Arms non ha invece presentato una denuncia contro il governo italiano, come inizialmente era stato riportato dai media.

Lo Stato maggiore navale della Libia non ci sta alle accuse di Open Arms: "Smentiamo e rigettiamo categoricamente le calunnie", replicano chiedendo "una commissione d'inchiesta neutrale". "Spero che la procura spagnola indaghi sulla Guardia Costiera libica e italiana", ha detto il fondatore di Open Arms, Oscar Camps nella conferenza stampa post sbarco. La Libia è convinta che la denuncia "faccia parte di una campagna sistematica guidata dalle ong".

Parole di dolore e fermezza arrivano da piazza San Pietro.

Durante la preghiera dell'Angelus, il Papa ha citato i recenti "naufragi di barconi carichi di migranti nelle acque del Mediterraneo" e ha espresso il suo dolore per questo. (ANSA).

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