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Msf,fermare detenzione arbitraria rifugiati e migranti Libia

Appello dopo aumento persone riportate in Paese da G.Costiera

26 luglio, 18:30

(ANSAmed) - ROMA, 26 LUG - L'organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere (Msf) chiede di porre fine alla detenzione arbitraria di rifugiati, richiedenti asilo e migranti in Libia dopo il drammatico aumento del numero di persone intercettate nel Mediterraneo dalla Guardia Costiera libica, supportata dall'Unione Europea. Msf ha riferito in una nota, citando l'Onu, che almeno 11.800 persone che tentavano di attraversare il Mediterraneo su precari barconi inadatti al mare sono state riportate in Libia solo quest'anno, con intercettazioni quasi quotidiane nelle acque internazionali tra Italia, Malta e Libia.

Una volta sbarcate, le persone vengono trasferite in centri di detenzione che non sarebbero regolamentati, lungo la costa.

"Persone appena scampate a situazioni di vita o di morte in mare non dovrebbero essere trasferite in un pericoloso sistema di detenzione arbitraria", ha detto Karline Kleijer, responsabile delle emergenze per Msf. "Molti di loro hanno già sofferto terribili livelli di violenza e sfruttamento in Libia e durante gli estenuanti viaggi dai loro paesi d'origine. Ci sono vittime di violenza sessuale, di traffico, torture e maltrattamenti. Tra i vulnerabili ci sono bambini, donne incinte, anziani, persone con disabilità mentali o in gravi condizioni mediche". Senza un sistema di registrazione formale e reportistica, l'organizzazione sostiene che una volta che una persona è all'interno di un centro di detenzione non c'è modo di tracciare cosa le accade e i detenuti non hanno la possibilità di mettere in discussione la legalità della loro detenzione o dei trattamenti che subiscono.

Msf riferisce che programmi di evacuazione gestiti dall'Oim e dall'Unhcr per aiutare rifugiati e migranti a uscire dalla detenzione arbitraria sono stati rafforzati l'anno scorso, ma riescono ad aiutare solo una piccola parte della popolazione rifugiata e migrante in Libia. Come conseguenza dell'aumento delle intercettazioni in mare, le équipe di Msf a Misurata, Khoms e Tripoli riscontrano un netto aumento nel numero di rifugiati, migranti e richiedenti asilo bloccati nei centri di detenzione già sovraffollati. "La situazione nei centri di detenzione è insostenibile, il clima è molto teso, le persone sono esposte ad abusi di ogni sorta", ha detto Anne Bury, vice coordinatore medico di Msf in Libia. Secondo l'organizzazione, la situazione è il risultato del tentativo dei governi europei di impedire a qualunque costo a rifugiati, migranti e richiedenti asilo di raggiungere l'Europa, formando e supportando la Guardia Costiera libica perché intercetti le persone in mare e le riporti in Libia. "La Libia non può essere considerata una soluzione accettabile per prevenire gli arrivi in Europa" ha detto Kleijer. "Rifugiati, richiedenti asilo e migranti intercettati in mare non devono essere riportati in Libia e non devono essere detenuti nel paese su basi arbitrarie e in condizioni disumane".

(ANSAmed).

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