(ANSAmed) - ROMA, 10 AGO - Per affrontare la crisi libica
serve una nuova architettura geo-politica e diplomatica e
un'ipotesi per definirla potrebbe essere la creazione di "una
sorta di gruppo di contatto, meglio se formato dalle nazioni con
interesse primario alla gestione della crisi, comprendente il
rappresentante dell'Onu". E' la proposta dell'ambasciatore
Giampiero Massolo, oggi presidente di Fincantieri, in un
editoriale sul quotidiano La Stampa.
La questione libica sarà al centro dell'attenzione del
governo italiano che, come ricorda Massolo, "vi si accinge
pianificando un'assise in Italia in autunno, delle parti in
conflitto". L'idea della conferenza non è una novità: a maggio
l'aveva convocata il presidente francese, Emmanuel Macron,
"senza troppo successo per la verità", sottolinea Massolo. Prima
questione, chi vi parteciperà? Ci sono tre livelli, secondo
l'ambasciatore: "Quello intralibico dove accanto al governo
legittimamente riconosciuto dalla comunità internazionale, non
si può prescindere dai molti che esercitano un controllo
effettivo sul terreno; gli Stati arabi e islamici confinanti o
più lontani; le politiche di potenza più complessive proprie dei
nostri partner e crescentemente della Russia".
L'obiettivo è di "ristabilire tempi e modi del processo di
stabilizzazione della Libia" con la data delle elezioni da
concordarsi "con gli interlocutori libici" e con "la garanzia
delle Nazioni Unite". Resta poi da definire un meccanismo "che
responsabilizzi direttamente anche chi ingerisce da fuori". Da
qui l'idea di un gruppo di contatto "incaricato di riunirsi
quasi in permanenza per monitorare gli sviluppi e interfacciare
le parti libiche". (ANSAmed).