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Haftar, 'Roma restituisca teschi ribelli Libia uccisi in era fascista'

Portavoce: fra questi Omar al-Mukhtar, impiccato nel 1931

21 settembre, 15:28

IL CAIRO - La restituzione di teschi di ribelli libici decapitati durante l'occupazione coloniale italiana della Libia, e che a suo dire sarebbero ancora conservati "a Roma", è stata reclamata dal portavoce del generale Khalifa Haftar assieme a nuove scuse dell'Italia per i crimini perpetrati in Libia nell'era fascista. Le richieste sono state formulate dal portavoce Ahmed Al-Mismari in dichiarazioni rilanciate ieri su Youtube da una tv libica.

"Noi ricordiamo i nostri martiri eroi, come Omar al-Mukhtar e i suoi compagni eroi, le cui teste sono state tagliate e trasferite a Roma", ha detto Al-Mismari nel video pubblicato dall'emittente Libya Alhadath Tv. L'anziano leader ribelle Omar Al-Mukhtar fu catturato dai fascisti e impiccato nel 1931.

"Ora abbiamo le tombe con corpi di mujaheddin eroi senza testa. Le teste sono a Roma. Ora reclamiamo queste teste e chiediamo all'Italia di continuare a presentare scuse", ha aggiunto il generale di brigata.

"Continuare a presentare scuse é il miglior modo per relazioni forti e solide basate sul rispetto reciproco", ha detto Mismari. "Quella era un'età fascista. Non vogliamo che si tramandi di generazione in generazione. Non vogliamo neanche che passi alla storia moderna dell'Italia e speriamo che questa sia basata sul rispetto reciproco, gli interessi comuni e il buon vicinato", ha aggiunto il portavoce del Comando generale dell'Esercito nazionale libico (Lna).

"A ogni occasione del jihad (la Guerra Santa) libico inviamo questo messaggio allo Stato coloniale che ha oppresso questo popolo, lo ha incarcerato in centri di detenzione e ha mandato in esilio centinaia di migliaia di libici", ha ricordato il portavoce.

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