"Per i civili intrappolati dagli scontri in prima linea, compresi rifugiati urbani e migranti, l'accesso al cibo sta diventando un problema grave" si legge ancora nella nota. "In molte aree, i mercati sono chiusi a causa dei combattimenti e i civili non sono in grado di spostarsi in sicurezza per acquistare cibo.
E nelle aree in cui i mercati rimangono aperti, anche i prezzi delle verdure fresche e dell'olio da cucina sono aumentati, così come il costo del gas per cucinare". "I partner umanitari chiedono il rapido monitoraggio delle spedizioni umanitarie in Libia, per soddisfare le urgenti esigenze delle popolazioni colpite dal conflitto".
Circa 3.300 rifugiati e migranti restano intrappolati in centri di detenzione situati in aree colpite dai combattimenti o in aree a rischio di conflitto armato. (ANSAmed)