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Libia: appello Unhcr, chiudere centro migranti di Zintan

'Condizioni terribili, mancano aria e servizi igienici'

04 giugno, 16:29

(ANSAmed) - ROMA, 4 GIU - Novantasei migranti sono stati trasferiti dal centro libico di detenzione di Zintan, a sudovest di Tripoli, dove, secondo l'Unhcr, 'le condizioni sono terribili' e che va, a giudizio dell'Agenzia, al più presto smantellato. Lo afferma l'Unhcr in una nota.

Nel centro - afferma l'Unhcr - "le aree comuni sono sovraffollate e non dispongono di sufficiente aerazione. In alcune zone i servizi igienici sono intasati e necessitano urgentemente di riparazioni. Di conseguenza, rifiuti solidi e organici si sono accumulati da giorni nelle celle e comportano seri rischi per la salute. Le tensioni fra i detenuti aumentano, a causa di agitazione e disperazione".

Del gruppo rilasciato, composto da detenuti provenienti da Somalia, Eritrea ed Etiopia, fanno parte anche due neonati. Ma nel centro sono rimasti ancora 654 rifugiati e migranti. "È necessario percorrere immediatamente tutte le opzioni disponibili per liberare i detenuti restanti - insiste l'Agenzia dell'Onu -. Dal momento che a Tripoli non vi è attualmente alcun centro di detenzione adeguato per ospitare rifugiati e migranti, in parte a causa delle ostilità in corso, l'UNHCR ribadisce l'appello alla comunità internazionale affinché siano effettuate ulteriori evacuazioni di rifugiati dalla capitale".

E aumentano, intanto, gli arrivi: nel solo mese di maggio la Guardia Costiera libica ha ricondotto in Libia, secondo l'Agenzia - un numero di persone (1.224) più elevato di quello registrato nell'insieme dei restanti mesi del 2019, e nel Paese "non vi è alcun porto sicuro dove i rifugiati e i migranti soccorsi possano essere fatti sbarcare".(ANSAmed).

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