"Le persone deportate - proseguono - sono ancora nella zona di frontiera con la Libia, e solo la presenza sul posto di attivisti e le diverse forme di pressione e la risonanza mediatica hanno fino ad ora evitato conseguenze peggiori". "La funzionaria dell'UNHCR con cui gli attivisti hanno parlato - si legge ancora su facebook - conferma di essere al corrente della deportazione, ma fino a questo momento l'agenzia dell'Onu non si è espressa formalmente non trattandosi di richiedenti asilo. Tuttavia di fronte alla domanda della possibilità di esercizio del diritto d'asilo in frontiera non ha saputo rispondere. Gli attivisti ribadiscono che le persone devono essere immediatamente riportate a Sfax, protette e lasciate libere di scegliere dove voler vivere!". Sulla vicenda non si sono ancora pronunciate ufficialmente le autorità tunisine. (ANSAmed)
Migranti:Ong chiedono intervento per ivoriani bloccati
Presidio davanti a sede Unhcr di Tunisi
"Le persone deportate - proseguono - sono ancora nella zona di frontiera con la Libia, e solo la presenza sul posto di attivisti e le diverse forme di pressione e la risonanza mediatica hanno fino ad ora evitato conseguenze peggiori". "La funzionaria dell'UNHCR con cui gli attivisti hanno parlato - si legge ancora su facebook - conferma di essere al corrente della deportazione, ma fino a questo momento l'agenzia dell'Onu non si è espressa formalmente non trattandosi di richiedenti asilo. Tuttavia di fronte alla domanda della possibilità di esercizio del diritto d'asilo in frontiera non ha saputo rispondere. Gli attivisti ribadiscono che le persone devono essere immediatamente riportate a Sfax, protette e lasciate libere di scegliere dove voler vivere!". Sulla vicenda non si sono ancora pronunciate ufficialmente le autorità tunisine. (ANSAmed)