"Abbiamo individuato il loro gommone, sovraffollato - informa la Ong - alla deriva e con un tubolare già sgonfio con il nostro radar, e per fortuna siamo arrivati in tempo per portare soccorso", che è stato completato alle 8.35 di questa mattina.
"Le persone - sottolinea Mediterranea - sono tutte al sicuro a bordo con noi, ci sono casi di ipotermia e alcune di loro hanno segni evidenti dei maltrattamenti e delle torture subite in Libia. Fuggono tutte dall'inferno".
"Alla nostra richiesta di istruzioni" il Centro di coordinamento del soccorso marittimo italiano "ha risposto come sempre di riferirci alle 'autorità libiche'", riferisce Mediterranea. "Abbiamo replicato che sarebbe impossibile per noi riferirci alle forze di un paese in guerra civile dove si consumano tutti i giorni torture e trattamenti inumani e degradanti, rispetto alla sorte delle persone soccorse, ora a bordo di una nave battente bandiera italiana, e la cui sicurezza e incolumità ricade sotto la nostra responsabilità". "Abbiamo reiterato pertanto all'Italia - aggiunge la Ong - la richiesta di istruzioni compatibili col diritto internazionale del mare e dei diritti umani".(ANSAmed).