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Libia: Di Maio, 'urgente ritorno al dialogo'

Riunione all'Onu, 'preoccupa deterioramento situazione'

27 settembre, 11:53

NEW YORK - Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ha espresso forte preoccupazione per il deterioramento del quadro di sicurezza e della situazione umanitaria in Libia.
Ma ha ribadito che l'instabilità in Libia non può essere risolta attraverso un intervento militare, che, ad oggi, ha causato la morte di numerosi civili, un numero di vittime tra i combattenti difficile da definire, e almeno 120.000 sfollati, e ha riacutizzato la minaccia terroristica ed ulteriormente aggravato il quadro di instabilità nel Paese.
"È sempre più urgente il ritorno al dialogo e all'iniziativa politica", ha detto Di Maio ricordando la necessità di perseguire un dialogo inclusivo e di garantire l'equo impiego e la distribuzione delle risorse del Paese a beneficio di tutto il popolo libico. Di Maio in conclusione della sua missione a New York, ha copresieduto insieme al collega francese Jean-Yves Le Drian, la riunione ministeriale sulla Libia a margine dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L'incontro si è svolto alla presenza del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e del suo Rappresentante Speciale per la Libia Ghassan Salamé, e ha visto la partecipazione di alcuni dei Paesi maggiormente impegnati a livello internazionale e regionale sul dossier libico, oltre all'Unione europea, la Lega Araba e l'Unione africana.
Nel corso del suo intervento, Di Maio ha posto l'accento sulla centralità del dossier libico per la sicurezza e stabilità della regione mediterranea e sull'impegno dell'Italia e della Comunità internazionale intera nella ricerca di una soluzione pacifica e condivisa alla lunga crisi libica. "La riunione vuole essere un contributo, in termini di idee, riflessioni e proposte, e promuovere una forte coesione della Comunità internazionale in vista della conferenza sulla Libia che la Germania intende organizzare in autunno", ha affermato il ministro. Di Maio ha altresì espresso forte preoccupazione per il deterioramento del quadro di sicurezza e della situazione umanitaria in tutto il Paese, ribadendo che l'instabilità in Libia non può essere risolta attraverso un intervento militare, che, ad oggi, ha causato la morte di numerosi civili, un numero di vittime tra i combattenti difficile da definire, e almeno 120.000 sfollati, ha riacutizzato la minaccia terroristica ed ulteriormente aggravato il quadro di instabilità nel Paese. "È sempre più urgente il ritorno al dialogo e all'iniziativa politica" ha detto il Ministro, ricordando la necessità di perseguire un dialogo inclusivo e di garantire l'equo impiego e la distribuzione delle risorse del Paese a beneficio di tutto il popolo libico.
Di Maio ha infine riaffermato il più convinto sostegno italiano al lavoro delle Nazioni Unite e del Rappresentante Speciale del Segretario Generale ONU per la Libia, Ghassan Salamé, nel processo sotto egida ONU in favore della pace e della sicurezza in Libia.

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