Il rapporto lamenta la riduzione degli assetti di ricerca e soccorso nel Mediterraneo in seguito al taglio delle navi della missione Ue Sophia e alle restrizioni imposte alle ong. Finora quest'anno il 58% delle persone partite dalla Libia è stato riportato sulle coste del Paese nordafricano, solitamente in seguito all'intercettazione o al soccorso della Guardia costiera libica. L'Unhcr ribadisce che, a causa della fragile situazione di sicurezza e delle condizioni dei centri di detenzione del Paese, "la Libia non può esser considerata un porto sicuro e nessuno dovrebbe essere sbarcato lì dopo il salvataggio in mare". Finora si stimano 637 morti in mare nel tentativo di fare la traversata Libia-Italia; 1.041 complessivamente le vittime nel Mediterraneo.(ANSAmed).
Migranti:80mila sbarcati in Europa nel 2019, 8mila in Italia
Il rapporto lamenta la riduzione degli assetti di ricerca e soccorso nel Mediterraneo in seguito al taglio delle navi della missione Ue Sophia e alle restrizioni imposte alle ong. Finora quest'anno il 58% delle persone partite dalla Libia è stato riportato sulle coste del Paese nordafricano, solitamente in seguito all'intercettazione o al soccorso della Guardia costiera libica. L'Unhcr ribadisce che, a causa della fragile situazione di sicurezza e delle condizioni dei centri di detenzione del Paese, "la Libia non può esser considerata un porto sicuro e nessuno dovrebbe essere sbarcato lì dopo il salvataggio in mare". Finora si stimano 637 morti in mare nel tentativo di fare la traversata Libia-Italia; 1.041 complessivamente le vittime nel Mediterraneo.(ANSAmed).