Ndoffen Diouf, mediatore interculturale dell'associazione Babele, parlando con i giornalisti ha affermato che in base alla sua esperienza può "dire che questi disperati che arrivano sui barconi passano di mano a mano dai trafficanti di esseri umani che li rendono schiavi, e per riacquistare la libertà devono pagare un prezzo altissimo". "In alto mare - ha sottolineato - succede di tutto: vengono picchiati e umiliati e chi si ribella viene ucciso".
La macchina dell'accoglienza predisposta dalla Prefettura di Taranto si è attivata. "C'è una rete di soccorso, una rete di accoglienza, davvero forte, che si stringe attorno a questi migranti che hanno vissuto durante il loro viaggio delle situazioni molto difficili e pericolose. Siamo solidali e intendiamo aiutarli nel miglior modo possibile in questo piccolo periodo in cui saranno qui da noi", ha detto l'assessore ai Servizi Sociali del Comune, Gabriella Ficocelli, venuta con altri esponenti della giunta ad accogliere i migranti al porto.
Gli assessori indossano magliette con la scritta #ioaccolgo, dopo l'adesione alla campagna nazionale che condivide i valori dell'accoglienza e della solidarietà e intende esprimere il proprio dissenso rispetto alla "chiusura dei porti".
Sbarcati dalla Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere, 131 uomini, 12 donne di cui quattro incinte, e 33 minori di cui 23 non accompagnati, soccorsi l'altro ieri in due distinte operazioni ad una quarantina di miglia dalle coste libiche. I migranti saranno ospitati nel centro Hotspot per essere sottoposti alle procedure di identificazione e foto-segnalamento. Successivamente, i minori non accompagnati e le donne incinte troveranno temporanea sistemazione in città, mentre gli altri migranti saranno trasferiti in altre regioni secondo il piano di riparto che sarà predisposto dal Ministero dell'Interno.(ANSAmed).