"Pervenire ad un cessate il fuoco effettivo - si legge - esige che le zone di Sirte e Jufra siano demilitarizzate e che le le forze di sicurezza di entrambe le parti si accordino sui preparativi relativi all'ordine pubblico nelle due città".
"Prendendo l'iniziativa di annunciare il cessate il fuoco, il presidente del Consiglio presidenziale afferma che "l'obiettivo definitivo è recuperare la piena sovranità sul suolo libico e l'uscita delle forze straniere e dei mercenari". Sarraj afferma allo stesso modo che "i diritti acquisiti del popolo libico non possono essere abbandonati. Dunque bisogna riprendere la produzione e l'esportazione petrolifera, a condizione che i proventi siano depositati in un conto speciale della Noc presso la Libyan Foreign Bank. Nello stesso contesto, il Presidente del Consiglio presidenziale annuncia che sta adottando tutte le misure per sostenere la gestione efficiente e ideale delle risorse petrolifere e ribadisce che la Noc è l'unica ad avere il diritto di supervisionare la messa in sicurezza dei giacimenti e dei terminali petroliferi in tutta la Libia".
Al Sarraj ha quindi annunciato le prossime elezioni nel Paese, ribadendo "la sua richiesta di elezioni presidenziali e parlamentari il prossimo marzo sulla base di un'adeguata base costituzionale su cui le due parti concordano". Anche il Parlamento dell'Est (Tobruk) si è unito alla richiesta di cessate il fuoco. "Chiediamo a tutte le parti di osservare il cessate il fuoco immediato e fermate tutte le operazioni militari in tutta la Libia" Lo ha detto in una dichiarazione il presidente del parlamento, Aquila Saleh. Lo riporta Al Jazeera. "Il cessate il fuoco taglia la strada a ogni ingerenza straniera e si conclude con l'uscita dei mercenari dal Paese e lo smantellamento delle milizie" ha detto ancora Saleh.
"Cerchiamo di voltare la pagina del conflitto e aspiriamo ad un futuro di pace e alla costruzione dello Stato attraverso un processo elettorale basato sulla Costituzione".
Dal canto suo l'Italia "accoglie con grande favore" il cessate il fuoco in Libia e "continuerà a svolgere il suo ruolo attivo di facilitazione per una soluzione politica alla crisi".
E' quanto si legge in una nota della Farnesina. L'Italia "esorta tutte le parti interessate a dare un seguito rapido e fattivo al percorso delineato nei comunicati del Consiglio Presidenziale e dalla Camera dei Rappresentanti" e "auspica una concreta applicazione a tutte le articolazioni dell'industria petrolifera libica su tutto il territorio del Paese". (ANSAmed).