La rappresentante speciale del segretario generale dell'Onu e capo ad interim dell'Unsmil, Stephanie Williams, si è detta "ottimista" riguardo ai colloqui di Tunisi il cui obiettivo è quello di arrivare a una tabella di marcia per le elezioni nel Paese in preda del caos. I colloqui riuniscono all'Hotel Four Seasons di Gammarth, 75 partecipanti libici in rappresentanza delle forze rivali: membri dell'Alto Consiglio di Stato (Tripolitania), del Parlamento di Tobruk (Cirenaica), nonché partecipanti selezionati dall'Onu sulla base del criterio di inclusività, al fine di cercare di uscire dalla crisi politica in Libia.
Il mese scorso, le due parti principali del conflitto hanno firmato un accordo di cessate il fuoco permanente, aprendo la strada alla ripresa della produzione petrolifera, economicamente vitale per la Libia e al progresso nei negoziati politici.
L'incontro è "un'opportunità unica" dopo anni di caos e instabilità", ha detto Williams in una conferenza stampa a Tunisi, ribadendo che "questo non può continuare", e esortando gli invitati "a partecipare ai lavori con spirito di compromesso per essere pronti a fare concessioni per il bene superiore della Libia". "Le elezioni devono essere l'obiettivo finale qui.
Abbiamo bisogno di una chiara tabella di marcia per le elezioni", che sono la soluzione per rafforzare la "legittimità delle diverse istituzioni", ha aggiunto.
Interrotto più volte dagli accordi di Skhirat (Marocco) nel dicembre 2015, il processo politico libico è stato poi minato dall'offensiva militare del generale Haftar che ha cercato, senza successo, da aprile 2019 a giugno 2020, di prendere il controllo di Tripoli. Incoraggiati dall'Onu, i due schieramenti rivali sono tornati a settembre al tavolo dei negoziati con incontri tematici: istituzionale in Marocco, militare in Egitto e politico in Svizzera. Il Dialogo a Tunisi durerà 6 giorni, ha detto Williams.
Anche se da Tripoli giungono alcune voci di dissenso riguardo alla scelta dei partecipanti al Forum, che comunque si sono anche impegnati a non ricoprire alcun ruolo politico per il prossimo periodo di transizione, dai lavori di Tunisi dovrebbero anche uscire i nomi del nuovo consiglio presidenziale, presidente e due vice presidenti, a rappresentare le tre regioni della Libia. Secondo il settimanale in lingua francese Jeune Afrique non sarebbe neppure esclusa una possibile riconferma del premier attuale Fayez Al Sarraj, affiancato da due nuovi vice fino alle prossime elezioni, ma le questioni libiche ci hanno abituato a continue sorprese e poche certezze.(ANSAmed). (ANSA).