(di Paola Tamborlini)
(ANSAmed) - ROMA, 10 GEN - Rinsaldare il fronte comune su
temi come migranti, unione economica e monetaria, crescita e
investimenti in un anno, il 2018, considerato cruciale per
l'Unione europea. E' questo l'obiettivo del summit dei Paesi
dell'Europa del sud, sette membri dell'Ue - Italia, Francia,
Spagna, Portogallo, Grecia, Malta e Cipro - che rappresentano
1/4 della membership europea e contribuiscono al 41% del budget
Ue. Paesi che condividono emergenze come quella dei migranti e
puntano ad arrivare compatti al prossimo vertice europeo di
marzo.
Il premier Paolo Gentiloni, il presidente francese Emmanuel
Macron, il capo del governo greco Alexis Tsipras, quello
spagnolo Mariano Rajoy, il premier maltese Joseph Muscat e il
presidente cipriota Nikos Anastasiadis si incontreranno oggi a
Roma per il quarto vertice dell'Europa del sud, dopo quelli di
Atene, Lisbona e Madrid. Sarà il primo vertice a sette per
Macron, che domani avrà anche un bilaterale con Gentiloni a
Palazzo Chigi e visiterà poi la Domus Aurea con il premier e il
ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.
Si tratterà di un summit molto concreto, assicurano fonti di
Palazzo Chigi, che punterà alle prossime 'cruciali' scadenze per
l'Unione europea: la riforma di Dublino entro giugno 2018,
l'uscita della Gran Bretagna con la conseguente riorganizzazione
del Parlamento senza i seggi britannici, la riforma dell'unione
economica e monetaria. L'immigrazione sarà certamente il tema
principale per sette paesi tutti toccati, sebbene in misure
differenti, dall'emergenza. E tutti concordi sul fatto che il
problema deve essere affrontato al livello europeo, anche
attraverso la riforma del diritto di asilo. Arrivare compatti su
questo punto al vertice di marzo può certamente aiutare a
bilanciare il gruppo dei paesi dell'Est e, in particolare, i
Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia), che
sono contro le quote di migranti e un sistema basato sulla
solidarietà. Un blocco unico può coagulare consenso in un
momento in cui la Germania, che pure sostiene la necessità di
riformare Dublino, è fortemente indebolita, ancora imbrigliata
nelle consultazioni per la formazione del governo.
I leader dell'Europa del sud, sempre in vista del summit
europeo, cercheranno unità anche sulla necessità di individuare
beni comuni europei come la difesa delle frontiere, e quella di
innescare una dinamica di crescita attraverso investimenti con
risorse proprie Ue da reperire nei bilanci dell'Unione. Altro
tema che contrappone i Paesi del sud (faticosamente) usciti
dalla crisi e quelli del nord, che vedono ogni forma di
finanziamento comune come un rischio. Così come la riforma
del'Unione monetaria ed economica, con il completamento
dell'unione bancaria, il bilancio dell'eurozona, il
superministro del tesoro, sulla quale si confronteranno domani i
sette leader per trovare una sintesi, visto che al vertice di
marzo sarà necessario trovare una "convergenza a 27", come ha
detto la cancelliera tedesca Angela Merkel all'ultimo summit.
Ma un ruolo chiave i Paesi del sud lo possono giocare anche
contro i populismi antieuropei che stanno prendendo sempre più
corpo tra i 27, soprattutto nel secondo semestre che sarà a
guida austriaca.(ANSAmed).