In risposta all'annuncio della nuova missione di soccorso, l'ong ha denunciato di aver ricevuto messaggi violenti e minacce sui social network, e chiede rispetto per le proprie attività e i propri membri. "Con il ritorno in mare delle nostre imbarcazioni stiamo ricevendo nuovi messaggi ingiuriosi e violenti", ha scritto l'organizzazione su Twitter. "Chiediamo ancora una volta rispetto per i nostri volontari ed è per questo che non accetteremo ulteriori insulti". L'organizzazione è stata fondata da Michael Buschheuer e un gruppo di famigliari e amici nell'autunno del 2015, con l'obiettivo di salvare le vite dei rifugiati in pericolo durante la loro pericolosa fuga in Europa via mare. L'organizzazione ha comprato due navi, la Sea-Eye e la Seefuchs, vecchi pescherecci lunghi 26 metri, e le ha riequipaggiate per le missioni di soccorso in mare. "Sea-Eye opera dall'aprile 2016 per salvare migranti in pericolo nel Mediterraneo", spiega l'organizzazione, sottolineando che dall'inizio delle loro attività "siamo stati in grado di salvare la vita di 13.284 persone".
L'organizzazione Sea-Eye ha spiegato in una nota che con il lancio di questa seconda missione la sua nave è così, oltre all'Aquarius dell'ong SOS Méditerranée, l'unica imbarcazione di salvataggio presente in questa parte del Mediterraneo, in cui più di 350 persone sono annegate dall'inizio di quest'anno, secondo quanto riferito dall'IOM.
Intanto la nave dell'ong spagnola Proactiva Open Arms rimane sequestrata in Italia (In merito a quest'ultima vicenda, Michael Buschheuer, fondatore di Sea-Eye, ha dichiarato che "la minaccia in corso da parte della guardia costiera libica e i tentativi della magistratura italiana di fermare il salvataggio privato in mare non possono impedirci di adempiere al nostro dovere umanitario". (ANSAmed).