(ANSAmed) - ROMA, 28 OTT - La "prolungata e inutile
permanenza in mare" della Ocean Viking, senza un porto da 10
giorni, "deve finire": ai migranti, tra cui 41 minori e 2 donne
incinte, deve essere consentito "con urgenza" lo sbarco. Lo
chiedono all'Ue Sos Mediterranee e Msf, le Ong che gestiscono la
nave che il 18 ottobre ha salvato 104 persone a 50 miglia dalla
Libia. La Ocean Viking ha chiesto più volte un porto di sbarco
all'Italia e a Malta senza ricevere risposta, mentre alla Libia,
che ha offerto il porto di Tripoli, ha ribadito che non
riporterà mai indietro le persone soccorse. "È inaccettabile che
da dieci giorni queste persone già vulnerabili siano bloccate in
mare e vivano nell'incertezza di non sapere cosa sarà di loro -
dice il capomissione di Msf Michael Fark -. I leader europei
siano all'altezza dei propri principi e consentano ai naufraghi
di sbarcare". "L'Europa - aggiunge il vicedirettore delle
operazioni di Sos Mediterranee Louise Guillaumat, "può e deve
mostrare più solidarietà verso gli Stati costieri in prima
linea".
Sta sempre in mare anche la Alan Kurdi, nave di Sea Eye che
sabato scorso ha preso a bordo 90 migranti che si trovavano su
un gommone in difficoltà al largo della Libia e che la notte
scorsa ha dovuto affrontare avverse condizioni meteorologiche.
"Siamo stati investiti da una tempesta, la nave non è grande,
abbiamo urgentemente bisogno di un porto sicuro", fa sapere la
Ong tedesca. Ieri una donna incinta al quarto mese è stata
evacuata da una motovedetta della Guardia costiera italiana. La
Alan Kurdi ha chiesto all'Italia il 'place of safety', il porto
sicuro.(ANSAmed).