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Mediterraneo: a Roma si fa il punto su relazioni euro-arabe

Esperti evidenziano insufficienza di prospettiva politica

23 aprile, 16:26

(ANSAmed) - ROMA, 23 APR - A che punto sono le relazioni euro-arabe? A questa domanda, cosi' complessa e importante per il futuro dell'area mediterranea, ha cercato di rispondere il convegno su ''Europa e il mondo arabo: quali riforme nei tempi della transizione?'', organizzato dall'associazione Peripli e sostenuto, tra gli altri, anche dall'ambasciata del Marocco e dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Ai lavori, aperti ieri a Roma e proseguiti oggi, ha partecipato una lunga lista di docenti universitari, esperti e giornalisti, che hanno toccato ciascuno un aspetto della questione, amplissima e ancora piu' urgente dopo i nuovi assetti geopolitici nati dalle primavere arabe. Decine di interventi differenti, per taglio e argomento specifico, ma nei quali sono risuonate alcune note ricorrenti.

Come, per esempio, la convinzione diffusa della morte dell'Unione per il Mediterraneo, progetto politico lanciato nel 2008 dalla Francia e che appare oggi superato - seppure ancora formalmente in piedi. Leader della riva sud del Mediterraneo che l'avevano sottoscritto, come Ben Ali' e Hosni Mubarak, sono stati messi da parte dalla storia dei loro Paesi, con ovvie ripercussioni sull'UpM. E anche il presidente siriano Bashar al-Assad era stato parte di quel progetto. ''Eppure - ha ricordato Maria Rosaria Carli, del Cnr di Napoli -, nel 1995, quando parti' il Processo di Barcellona (sulle cui ceneri sorse l'UpM, ndr), l'individuazione del pilastro economico come strumento di integrazione politica del Mediterraneo era stata un'intuizione potenzialmente vincente.

Ecco perche' oggi l'amarezza della delusione e' ancora piu' grande''. (ANSAmed)
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