Lo slancio che Rabat ha voluto dare alle sue tre Armi, ed alla Marina in particolare, ha come anno di partenza il 2088, quando è stato dato il via al progetto per la realizzazione della grande base navale di Ksar Shir, destinata a diventare il cuore del sistema di difesa marittimo del Regno, proiettata sia sull'Atlantico che verso il Mediterraneo.
In quest'ottica è giunta l'acquisizione della Mohammed VI, una fregata multiruolo che uscirà tra qualche mese dai cantieri francesi. Una unità di avanzata tecnologia che, successivamente, sarà affiancata da tre corvette di classe Sygma, di fabbricazione olandese, anch'esse ormai quasi pronte a prendere il mare. Una frenetica campagna di rafforzamento che pare stia innervosendo gli spagnoli che, già alle prese con i problemi legati a Gibilterra ed ai sempre complicati rapporti con Gran Bretagna, guardano con sospetto alla nascita nel dirimpettaio Marocco di una forza navale di tutto rispetto, sebbene ancora limitata per numeri. Il Regno, dicono gli analisti, non sembra affatto intimidito dal costo del sottomarino russo, 150 milioni di dollari uno sull'altro, che sarebbe ben disposto a pagare pur di dare un senso alla sua politica nel campo degli armamenti. La Spagna, da parte sua, non gradirebbe la contiguità territoriale della nuova Marina marocchina. La sua piccola flotta di sottomarini, due e vecchi, resta in attesa perenne di altri quattro che, con costi che lievitano a livelli insopportabili, stanno rischiando di divenire più che una risorsa un grosso problema. (ANSAmed).