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Mostre: Francia rende omaggio a Marocco di ieri e oggi

Due mostre a Parigi, malgrado dissapori diplomatici

16 ottobre, 11:35

(di Aurora Bergamini) (ANSAmed) - PARIGI, 15 OTT - Con ben due mostre a Parigi, la Francia rende omaggio al Marocco e riafferma la sua "volontà di superare tutte le difficoltà" sul fronte diplomatico.

Organizzata nelle prestigiose sale del Louvre, la prima esposizione - "Il Marocco medievale - Un'impero dall'Africa alla Spagna", aperta fino al 19 gennaio - è un viaggio tra la fine dell'ottavo e la fine del quindicesimo secolo nel cosiddetto Occidente islamico, un'area molto vasta che va dal Mali all'Andalusia, incentrata sulle grandi dinastie arabo-berbere che fondarono un unico grande spazio incentrato sul Marocco.

"Fu un'epoca brillante in cui musulmani, ebrei e cristiani hanno lavorato insieme all'avvento di un'età dell'oro", ha detto Mehdi Qotbi, presidente della Fondazione nazionale dei musei marocchini, che ha partecipato all'organizzazione della mostra.

Si possono ammirare pezzi eccezionali come il lampadario della Moschea al-Qarawiyyin di Fes, un manoscritto della Mishneh Torah (Ripetizione della Torah), un codice ebraico di legge religiosa scritto da Maimonide, uno dei rabbini più importanti della storia ebraica, oltre a lettere arabe rivolte dal califfato ai mercanti di Pisa. "Abbiamo scoperto nei nostri archivi alcune corrispondenze con la Santa Sede in piena epoca di Crociate", ha rivelato il curatore, Bahija Simou.

L'altra mostra - "Il Marocco contemporaneo", in programma all'Institut du Monde Arabe (Ima) fino al 15 gennaio - presenta la produzione di 80 artisti marocchini contemporanei (tra cui Farid Belkahia, Farid Benohoud, Najia Mehadji), con foto, video, dipinti e sculture. "La scena artistica marocchina è una delle più aperte della regione - ha spiegato uno dei curatori, Jean-Hubert Martin - per il quale pur non essendoci 'opere provocatorie' gli artisti giocano con l'ironia. Tra i temi affrontati ci sono il corpo, la religione e la primavera araba".

Le due mostre - che hanno l'obiettivo di mostrare il Marocco come terra di apertura religiosa e intellettuale - si svolgono in un periodo segnato da dissapori diplomatici tra Parigi e Rabat, tanto da spingere le autorità marocchine a sospendere la collaborazione giuridica con la Francia. Le relazioni si sono raffreddate anche a causa di un'Ong transalpina, che nei mesi scorsi accusò di torture il numero uno del controspionaggio di Rabat, Abdellatif Hammouchi. Lunedì, in occasione dell'inaugurazione all'Ima, il presidente Francois Hollande ha ribadito "la volontà di superare tutte le difficoltà" tra i due Paesi. "Voglio che Francia e Marocco - ha detto Hollande, in presenza della sorella del re del Marocco Mohammed VI, Lalla Meryem - non solo diventino partner privilegiati, ma possano ancora cooperare in tutti i settori".(ANSAmed).

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